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Aspiranti designer e grandi firme al lavoro per dare una svolta sostenibile al mondo della moda.
Sono 16 gli studenti IED (Istituto Europeo di Design) provenienti da tutte le sedi italiane selezionati per partecipare a “The Time is Now!”. Il progetto, promosso da CID (Consorzio Italiano Implementazione Detox), Pitti Immagine Uomo e Greenpeace Italia, coinvolgerà i ragazzi frequentanti il terzo anno dei corsi di Fashion Design e Fashion Stylist con l'obiettivo di sensibilizzarli al concetto di moda sostenibile.
Lo scopo è quello di dare vita nel settore tessile, identificato come uno dei più impattanti a livello ambientale, a un'economia circolare e di riuso che possa volgere maggiormente l'attenzione verso l'utilizzo di materiali e capi di recupero.
Detox nasce da un'idea di Greenpeace come campagna per l'eliminazione delle sostanze nocive dai materiali utilizzati nell'industria tessile. Tutto ha preso vita a partire da alcune ricerche effettuate in Cina, territorio dal quale moltissime firme dell'alta moda importano le materie prime per le loro lavorazioni.
Le indagini di Greenpeace hanno rivelato che gli stabilimenti fornitori dei materiali che passano nelle macchine da cucire dei colossi della moda sono responsabili di ingenti danni ambientali, derivanti perlopiù dallo scarico irresponsabile di sostanze inquinanti nei corsi d'acqua di tutto il Paese asiatico e che agiscono in maniera aggressiva sull'intero ecosistema. A causa delle correnti che trasportano questi scarichi non è solo l'area cinese a essere a rischio: la salute sia dell'uomo sia degli animali e della vegetazione sono minacciate a livello mondiale.
In seguito alla nascita di Detox, un gruppo di aziende si è riunito con lo scopo di diffondere il concetto di rispetto ambientale che ne costituisce le fondamenta.
Sempre sul tema sostenibilità il mondo della moda ha fatto parlare di sé anche durante la recente COP24, la Conferenza internazionale sul clima. Lo scorso 10 dicembre, durante l'evento, 40 nomi dell'industria della moda hanno infatti siglato un accordo ribattezzato Fashion Industry Charter for Climate Action. Consapelvoli dell'impatto che l'intero settore ha sull'ambiente, i firmatari dell'accordo si sono impegnati a lavorare per raggiungere l'azzeramento delle emissioni entro il 2050 mediante la selezione di materiali ecosostenibili, trasporti a basso impatto ambientale e campagne di sensibilizzazione dei clienti.
Si potrebbe dire che il colore dominante delle nuove tendenze sarà quindi il verde, con la speranza che, grazie a iniziative come questa, i designer di domani potranno guardare con naturalezza verso il concetto di moda sostenibile.
Si tratta di una svolta necessaria che potrebbe diventare non soltanto una mossa di marketing per cavalcare l'ondata green che le nuove generazioni stanno sempre più alimentando, ma una vera rivoluzione. Eliminare le sostanze pericolose dagli indumenti per una maggiore qualità e durabilità e per la salvaguardia della salute dell'uomo e dell'ambiente sarà una sfida, il cui esito è nelle mani delle nuove generazioni di creativi.Clicca qui per approfondire!
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