Ridurre lo spreco energetico negli edifici? Ci pensa “Renovate Italy”
Sostenibilità

Ridurre lo spreco energetico negli edifici? Ci pensa “Renovate Italy”

E' nata "Renovate Italy". la prima organizzazione che si pone l'obiettivo di ridurre le emissioni e lo spreco energetico degli edifici attraverso lo sviluppo di un quadro normativo nazionale.

Molti non sanno che gli edifici delle nostre città sono responsabili del 40% del consumo energetico totale e del 36% delle emissioni di biossido di carbonio nell'atmosfera. Ecco perché è nata la volontà di realizzare un programma nazionale per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati, "Renovate Italy", un'organizzazione promossa all'interno della campagna europea "The Renovate Europe", a cui aderiscono 31 enti e organizzazioni non governative.

In Italia non esistono politiche di riqualificazione ed efficientamento energetico. "Renovate Italy" si propone di sviluppare un nuovo quadro normativo volto a raggiungere degli importanti obiettivi che contribuirebbero alla crescita e al rilancio del nostro Paese.

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Tra questi, in primis, la riduzione dell'80% dei consumi di energia nel patrimonio edilizio nazionale entro il 2050. Questo attraverso non solo un quadro normativo, ma grazie anche alla realizzazione di interventi di riqualificazione e strumenti finanziari specifici, oltre che alla promozione di campagne per sensibilizzare sul tema cittadini e istituzioni.

Per fare tutto ciò, "Renovate Italy" può avvalersi dei contributi dei cittadini e di vari enti, ad esempio "Rete Irene", il primo network di aziende lombarde specializzate in riqualificazione energetica e "Legambiente". Proprio Rete Irene ha presentato oggi a Milano il primo "condominio efficiente", inserito nel progetto "Condomini Efficienti, Tavolo Patti Chiari per l'Efficienza Energetica" patrocinato dal Comune di Milano e promosso da Legambiente. 500 metri quadri di facciata isolati termicamente, con conseguente dimezzamento del fabbisogno energetico e 250 tonnellate di CO2 in meno immesse nell'ambiente ogni anno.

A testimoniare la reale necessità di un'efficienza energetica degli edifici vi sono due studi realizzati dal Joint Research Center, il centro studi scientifici della Commissione Europea, e dall'EFIG, un team di esperti in materia di finanza internazionale.

Questi documenti sottolineano e ricordano che ogni anno l'autonomia energetica dell'Europa termina "virtualmente" il 18 giugno. Importare l'energia necessaria per tutto il resto dell'anno ha un costo molto elevato, stimato intorno ai 421 miliardi di euro. Ridurre dell'80% il consumo energetico degli edifici contribuirebbe a un risparmio di 130 miliardi di euro all'anno, che non è poco.

Inoltre, per favorire gli interventi di riqualificazione energetica è bene che tutti i soggetti coinvolti, dalle autorità pubbliche agli inquilini degli edifici, abbiano chiari i benefici di cui godrebbero e che possano accedere facilmente a tutte le informazioni. L'Unione Europea e le istituzioni locali devono poi cercare di rafforzare e migliorare i processi e gli standard della certificazione energetica, adottando best practise.

Fondamentale ricordare che l'efficienza energetica potrebbe essere il motore dell'economia europea, come dichiara Patrizia Toia, deputata italiana al Parlamento Europeo: "L'efficienza energetica potrebbe diventare il primo carburante per l'economia europea, ecco perché a Bruxelles abbiamo voluto innalzare gli obiettivi per il 2030, ed ecco perché l'efficienza energetica è una delle priorità del piano Juncker". Il programma di riqualificazione energetica di "Renovate Italy" è quello giusto per far ripartire l'Italia.

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