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Richieste modifiche sostanziali alla PAC post 2020 dalla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo: prorogato il periodo per la presentazione di domande per i pagamenti.
Ultime novità in arrivo per la Politica Agricola Comune Post 2020: la Commissione Europea ha concordato una proroga al 15 giugno 2019 per la presentazione delle domande per i pagamenti diretti e per gli aiuti agli agricoltori. Tutti gli Stati membri hanno facoltà di scegliere se aderire o meno al posticipo della scadenza, inizialmente prevista per il 15 maggio. Nel frattempo sono molte le modifiche richieste alla PAC Post 2020, di cui si dovrà occupare il nuovo Parlamento Europeo.
In uno dei dibattiti avvenuti in Commissione Agricoltura, è stato affermato dal Commissario Hogan che "la PAC dovrà occuparsi del cambiamento climatico, delle risorse naturali e della biodiversità per garantire la sostenibilità delle nostre aziende agricole perché altrimenti non ci saranno più nemmeno gli agricoltori". Secondo quanto sollevato dalla Commissione Agricoltura, una delle esigenze è quella di posticipare l'entrata in vigore dei piani nazionali della Politica agricola comune al 2022.
Tra i punti da rivedere posti all’attenzione del prossimo Parlamento Europeo rientra sicuramente l'intenzione di limitare i pagamenti diretti annuali agli agricoltori, a 100mila euro per le grandi aziende, permettendo agli agricoltori una detrazione del 50% degli stipendi legati all'agricoltura dall'importo totale della prima riduzione. Per l’incentivo dei giovani agricoltori, si suggerisce di utilizzare il 2% dei bilanci nazionali dei pagamenti diretti. Ponendo al centro valori come la trasparenza e il controllo, la Commissione Agricoltura ha proposto la creazione di un Osservatorio dell'Unione europea per i mercati agricoli che tenga sotto controllo una serie di prodotti come carni, vini e olio.
I punti discussi dalla Commissione Agricoltura UE toccano anche il tema dell’innovazione come mezzo per migliorare la sicurezza e ridurre l’impatto ambientale. Gli europarlamentari hanno proposto l’obbligo per gli Stati UE di istituire un Servizio di consulenza agricola per gli agricoltori in merito ai requisiti dei sussidi, alle condizioni, ai modi e la disponibilità di sostegno all'innovazione.
Accanto a questo servizio, ogni Stato dovrebbe fornire l’apporto di consulenti esperti per affiancare gli agricoltori nel processo di innovazione per gestire l’agricoltura in modo sostenibile. Sempre a proposito di sostenibilità, una delle proposte degli europarlamentari prevede la destinazione del 30% dello sviluppo rurale e non meno del 20% del bilancio degli aiuti diretti a programmi ecologici volontari a sostegno del benessere degli animali.
Insomma, il futuro della PAC Post 2020 prevede sicuramente una serie di piccole rivoluzioni: spetterà al nuovo Parlamento Europeo capire se e come portare avanti queste proposte.
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