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Il settore alberghiero ha un valore stimato di circa 550 miliardi di dollari a livello globale ed è in crescita continua. Ecco cosa stanno facendo le catene alberghiere per adeguarsi agli accordi di Parigi.
Il mondo hospitality è uno dei più profittevoli al mondo: secondo le stime, questo vale oltre 550 miliardi di dollari ed è in crescita ovunque. Negli ultimi vent’anni il turismo ha subito una forte espansione in tutto il globo, grazie soprattutto alla riduzione dei costi per gli spostamenti e l’aumento medio del reddito anche nei Paesi emergenti.
Nella stessa Italia, secondo i dati WCCT, il turismo vale il 5 per cento del PIL e oltre il 6 per cento degli occupati del Paese, un peso economico comparabile al dato della Spagna e superiore a quello di Francia e Germania.
L’espansione del settore turistico, però, ha un rovescio della medaglia. Con circa 17,2 milioni di camere prenotate ogni anno, è uno dei settori più impattanti in assoluto sull’ambiente.
Secondo il il Cambridge Institute for Sustainability Leadership, il turismo è responsabile di circa il 5% delle emissioni globali di gas serra; il dato è destinato a crescere del 130% entro il 2035.
L' International Tourism Partnership (ITP) ha già reso noto che l'industria alberghiera deve ridurre le emissioni di carbonio per camera del 90% entro il 2050, al fine di rimanere entro i limiti dell'accordo di Parigi.
L’impegno delle catene alberghiere
I player del settore hospitality si stanno già muovendo verso nuove misure di sostenibilità da adottare per rientrare nei limiti dell’accordo di Parigi e diminuire l’impatto ambientale.
Hilton, Hyatt, Marriott, Four Seasons, Radisson e InterContinental Hotels Group sono tra i 14 membri di ITP, una piattaforma di collaborazione creata dalla rete Business in the Community del Regno Unito.
I membri di ITP hanno fissato una serie di obiettivi in linea con i traguardi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite su quattro questioni chiave: scarsità d'acqua, emissioni di carbonio, diritti umani e occupazione giovanile.
Ciascun membro dell’ITP ha già reso note una serie di misure interessanti per lavorare su questi quattro fronti.
La catena Hilton si è impegnata a ridurre le emissioni di carbonio del 61% entro il 2030 ed è stata la prima nel settore a fissare un obiettivo scientifico. Gli hotel Hilton sono sottoposti a LightStay, il sistema di misurazione interno che stabilisce gli obiettivi annuali relativi all'utilizzo di energia, acqua e rifiuti. La piattaforma misura il progresso degli obiettivi, tiene traccia del consumo di energia e della produzione di carbonio.
Alcuni dati diffusi dalla catena sono già significativi: dal 2008 Hilton ha ridotto le emissioni di carbonio e gli sprechi del 30% e il consumo di energia e acqua del 20%, risparmiando oltre 1 miliardo di dollari di efficienza operativa.
Le sfide per il lavoro
Non mancano le sfide relative al lavoro e all’occupazione giovanile.
Secondo le statistiche, nel mondo un lavoro su 10 è nel settore alberghiero. Il settore alimenta la microeconomia di molti Paesi in via di sviluppo e c’è bisogno di personale qualificato per affrontare i nuovi obiettivi di crescita nel mondo turistico.
A tal proposito, l'ITP Youth Career Initiative è un programma formativo che coinvolge gli hotel, offrendo ai giovani che non sono né a scuola né a lavoro una formazione di 24 settimane. Questo per favorire l’economia dei Paesi in via di sviluppo e dare opportunità e un futuro professionale ai giovani dai 16 ai 24 anni.
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