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Lavorare nel campo dell’edilizia sfruttando materiali ecologici, tradizionali e anche economici: è la mission di Messapia Style e del suo fondatore Emilio Sanapo
Niente cemento ma una miscela di canapa , calce e minerali per la realizzazione e ristrutturazione di case e appartamenti. Dalla natura e per la natura: potrebbe essere riassunta così la mission di Messapia Style, realtà pioneristica nell’edilizia etica che guarda con attenzione al rispetto dell’ambiente nella scelta dei materiali da costruzione. L’idea è nata all’imprenditore bioedile Emilio Sanapo, fondatore dell’azienda salentina, che ha effettuato il primo test nel 2015 proprio nella sua abitazione di Supersano, a Lecce.
L’intento di Emilio Sanapo e dei suoi collaboratori è quello di promuovere un modo di vivere salutare attraverso la costruzione e la ristrutturazione delle abitazioni facendo uso di materiali naturali che non siano nocivi per l’ambiente. La scelta della canapa non è casuale: si tratta di una pianta erbacea a ciclo annuale dalla quale si ricavano semi e fibre. Lo stelo legnoso contiene una buona quantità di silice e questo la rende resistente al fuoco e alla decomposizione. La miscela che viene utilizzata per la bioedilizia si realizza impastando con acqua la canapa, la calce e un eccipiente naturale per solidificare il composto.
Numerosi sono i vantaggi legati alla scelta dei materiali. Le pareti isolanti permettono di creare una barriera contro il calore e il freddo e la miscela di calce e canapa è del tutto traspirante, dunque non c’è il rischio che si creino muffe. Il materiale da costruzione è inoltre ideale sia per il basso consumo di energia, sia per il bassissimo inquinamento in fase di produzione, di installazione e a fine vita ed è un prodotto durevole nel tempo.
La filosofia alla base del lavoro di Messapia Style sta prendendo campo in tutta Italia anche se il fattore culturale gioca ancora un ruolo di grande importanza e rappresenta un grosso limite per imprenditori e acquirenti, poco fiduciosi per le novità nel campo della bioedilizia.
Favorire lo sviluppo di questo tipo di materiali significa penalizzare quelli derivanti dal petrolio. Fondamentale sarebbe costruire impianti di trasformazione della canapa per agevolare il processo e diffondere un nuovo modo di fare edilizia in Italia.
“I mattoni, i blocchetti in laterizio e il calcestruzzo utilizzati nelle costruzioni moderne vengono prodotti da impianti industriali che emettono grandi quantità di CO2, inquinanti per l’atmosfera. Per giunta, il cemento stesso contiene molto spesso alcune sostanze che sono tossiche sia per i lavoratori che per gli abitanti delle abitazioni” sottolinea Emilio Sanapo, fondatore di Messapia Style. “Se tutti ci impegnassimo sarebbe un vero e proprio toccasana per l’ambiente, anche perché la canapa è un materiale rinnovabile e biodegradabile, cresce in cento giorni e con un ettaro si può costruire una casa”.
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