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Un modo alternativo (e sostenibile) per costruire case: l’Enea certifica l’efficacia della canapa in edilizia.Il settore dell’edilizia è uno dei più energivori in assoluto: secondo le statistiche, questo è responsabile per un terzo dell’anidride carbonica prodotta in Italia. La bioedilizia offre un approccio diverso e rivoluzionario al mondo delle costruzioni e delle riqualificazioni: in questo senso, i ricercatori stanno lavorando per trovare soluzioni all’avanguardia per ridurre le emissioni e favorire il risparmio energetico.
La canapa nell’edilizia: i numeri
Una delle ultime innovazioni certificate da ENEA è la bioedilizia in canapa: secondo lo studio Effedil realizzato in Puglia, le costruzioni in calce e canapa permettono un miglioramento dell’isolamento termico fino al 30% e una diminuzione della capacità delle pareti di farsi attraversare dal calore del 20%.
In generale, il risparmio energetico è di almeno il 50% rispetto ad un’abitazione tradizionale.
Parlando, invece, di numeri legati alla presenza di edifici in canapa, secondo Federcanapa l’Italia ospita oltre 500 costruzioni realizzate o ristrutturate con il biomateriale. Il numero è destinato ad aumentare esponenzialmente nell’immediato futuro.
«Ormai ci sono esempi di costruzioni e ristrutturazioni, in tutta Italia. Così come almeno una decina di imprenditori edili in ogni regione che si sono convertiti a questo tipo di edilizia» ha raccontato al magazine Valori, Claudio Natile di Canapuglia.
Benefici e caratteristiche
Uno dei più grandi benefici della canapa è il suo essere “carbon negative”, poiché la canapa è in grado di sintetizzare il carbonio. Allo stesso tempo, le case in canapa sono più salubri e sicure in caso di incendi, poiché il materiale ha una minore velocità di propagazione delle fiamme.
La filiera produttiva della canapa è estremamente sostenibile: a differenza di altre colture non pesa sull’ambiente e sulla salute umana e animale e ha bisogno di pochissima acqua. In molte regioni d’Italia è sufficiente anche solo l’acqua piovana. Inoltre la canapa assorbe le polveri sottili e può essere impiegata per risanare i terreni contaminati.
Anche il processo di creazione dei mattoni in canapa è estremamente sostenibile: i mattoni naturali si posano a secco, risparmiando il 90% dell’acqua utilizzata, invece, per il cemento.
Infine, in caso di demolizione degli edifici la bioedilizia in canapa e calce risulta essere completamente riciclabile.
Normativa, l’appello ai decisori: bisogna normare il settore
La normativa per la coltivazione della canapa in Italia è, ad oggi, lacunosa. Queste mancanze frenano la crescita e lo sviluppo di un frangente che, nel mercato europeo e mondiale, fa già numeri importanti. Quanto vale il mercato della canapa?
Si parla di 28 miliardi di euro fatturato nel segmento canapa industriale, in Europa, entro il 2021.
Per favorire la tracciabilità del prodotto e garantire la qualità nella filiera produttiva della canapa, è nato lo scorso aprile il Consorzio nazionale di tutela della canapa.
Quanto alla normativa e ai decreti da sviluppare in Italia, la Presidente del La presidente del Consorzio di tutela della canapa ha lanciato un appello ai decision maker: «Il fenomeno canapa è mondiale. Non si fermano i fenomeni globali con le campagne elettorali. L’Italia rischia ancora una volta di rincorrere gli altri Paesi, mentre l’Europa sta andando avanti a legiferare e normare il settore».
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