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Secondo un'indagine Eurostat, il Vecchio Continente è ancora poco sostenibile dal punto di vista dei trasporti ed è ben lontano dai target fissati per il 2020. La media dei trasporti che utilizzano energia da fonti rinnovabili si attesta infatti all'8%.
Campanello d'allarme e tirata d'orecchie per l'Europa. Secondo un'indagine Eurostat, il Vecchio Continente è ancora poco sostenibile dal punto di vista dei trasporti ed è ben lontano dai target fissati per il 2020. Nel 2018, infatti, solo quattro Paesi dell'Unione europea hanno raggiunto o superato l'obiettivo UE 2020 che prevede che, entro questa data, il 10% dell'energia impiegata nei trasporti debba essere rinnovabile.
La quota di energia utilizzata per il trasporto proveniente da fonti rinnovabili è stata in media dell'8% nel 2018, del 7,1% nel 2017 e del 1,4% nel 2004, il primo anno per il quale i dati Eurostat sono a disposizione. Una progressione c'è stata, dunque, ma troppo timida per essere soddisfacente, anche in vista dei ben più ambiziosi obiettivi previsti dal Green Deal.
Il gruppo ambientalista Climate Action Network Europe ha affermato in una dichiarazione che “i leader dell’UE devono risolvere questo problema e tradurre i loro impegni climatici in politiche tangibili che allontanino ulteriormente gli investimenti dai combustibili fossili verso sistemi energetici basati al 100% sulle energie rinnovabili”.
Con il 29,7%, la Svezia è risultata avere di gran lunga la quota più alta di energia rinnovabile nel consumo di carburante per i trasporti, davanti alla Finlandia con il 14,1%, i Paesi Bassi con il 9,6% e l'Austria con il 9,8%. Cipro, Croazia, Grecia ed Estonia sono state le nazioni meno virtuose, con percentuali inferiori al 4%.
Rispetto al 2017, la quota di energia da fonti rinnovabili utilizzata per i trasporti è aumentata in 21 dei 28 Stati membri nel 2018, è rimasta stabile in due Stati membri e diminuita in cinque.
E il Belpaese? Con il suo 7,7%, l'Italia si colloca al di sotto, seppur di poco, della media europea dell'8%. Un risultato che esige un cambio deciso di marcia, e che richiede investimenti adeguati. Il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima) prevede che serviranno investimenti per 1.194 miliardi di euro (+186 miliardi di euro rispetto ai 1.008 miliardi di euro dello scenario a politiche correnti), di cui la quota maggiore (759 miliardi di euro) andrà ai trasporti (+27 miliardi di euro in rapporto ai 732 miliardi di euro delle politiche correnti).
Nella Raccomandazione inviata all'Italia, la Commissione chiede che il nostro Paese intervenga per sostenere la quota del 30% di energia da fonti rinnovabili entro il 2030, migliorando tra l'altro le misure per conseguire l'obiettivo nel settore dei trasporti, fissato all'articolo 25 della direttiva 2018/2001.
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