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Come i paradigmi della sostenibilità entrano nell'industria cosmetica? Quali sono le tecnologie innovative che permettono di applicare il modello di economia circolare nel mondo della cosmetica e nutraceutica? La bioeconomia circolare è una delle risposte.
Il termine sostenibilità è forse uno dei più inflazionati degli ultimi tempi. Lo sentiamo associato un po’ a tutti gli aspetti che riguardano l’attività antropica, dalla produzione industriale a quella manifatturiera fino a quella alimentare. L’ industria cosmetica non fa eccezione, e già da diversi anni il tema “green” è affrontato a più livelli da questo settore.Secondo i dati del Beauty Report 2019 di Cosmetica Italia, negli ultimi tre anni i prodotti cosmetici con claim legati alla sostenibilità sono cresciuti in media a livello globale dell’11%; segno di grande interesse, specialmente per i prodotti viso e corpo.
In particolare, le aziende pongono particolare attenzione ai processi produttivi in termini di emissione della CO2, consumi di acqua, gestione dei rifiuti e risparmio energetico, ma anche ai materiali che costituiscono il packaging, alla gestione dell’intera filiera (approvvigionamento materie prime, trasporto, logistica, etc..) e alla presenza di certificazioni di prodotto (Ecolabel, Nordic Swan, Blue Angel).
Ma i consumatori sono forse più interessati ai componenti delle creme che si spalmano sulla pelle piuttosto che all’impronta ecologica del prodotto in sé. Iniziano infatti a chiedersi cosa c’è dentro ai detergenti o ai trucchi per il makeup che usano quotidianamente sul proprio viso.
In particolare, negli ultimi tempi si è posta l’attenzione sulle microplastiche, pericolose perché presenti in moltissimi prodotti -alimentari e non- di uso quotidiano, cosmetici compresi. E così si è iniziato a fare attenzione anche alle etichette dei prodotti cosmetici, per evitare tutti quei conservanti e coloranti derivati dal petrolio (petrolati, parabeni e siliconi).
Ad unire gli aspetti di sostenibilità legati alla produzione da una parte e agli ingredienti impiegati nei cosmetici dall’altra, arriva la bioeconomia circolare; un sistema produttivo basato sull’utilizzo sostenibile di risorse biologiche rinnovabili e sulla loro trasformazione attraverso l’innovazione tecnologica.
Si può dire che l’economia circolare non sia veramente completa se non contempla i fondamenti della bioeconomia: i prodotti risultanti dalla lavorazione di materiali organici possono e devono essere integrati in una maggiore circolarità delle risorse, trasformandosi così da quelli che tradizionalmente vengono chiamati scarti in materie prime seconde.
Esistono molteplici applicazioni della bioeconomia circolare in campo cosmetico, anche se non ne sentiamo parlare direttamente in quanto riguardano la produzione degli ingredienti contenuti nei prodotti cosmetici. È il caso dei progetti sviluppati dai centri di Ricerca & Sviluppo di ROELMI HPC, leader nella produzione di ingredienti attivi e funzionali per la cosmetica e la nutraceutica, che vedono l’utilizzo di materie prime seconde derivanti da altri processi di lavorazione dell’industria agro-alimentare (frazioni non edibili).
Per esempio ROELMI HPC utilizza frazioni non edibili della frutta mediterranea, derivanti dalla produzione di succhi e concentrati, per realizzare acque biologicamente attive come ingrediente funzionale cosmetico. L’utilizzo di queste acque permettono inoltre un minor consumo di acqua potabile durante la fase di produzione.
Produce agenti emollienti completamente biodegradabili, partendo da coltivazioni di piante a basso impatto ambientale, che vengono utilizzati come alternativa ai siliconi della cosmetica tradizionale. Infine, da frazioni non edibili della mela (malus domestica) si ottengono i polifenoli utilizzati per la produzione di un ingrediente attivo per il mercato della nutraceutica (integratori alimentari), utile alla modulazione dell’assorbimento del glucosio, per diminuire i picchi glicemici e il rischio cardiovascolare.
Dunque quando ai modelli di sviluppo economico si applicano circolarità -e quindi recupero e riuso dei prodotti derivanti dalla lavorazione- e innovazione e avanguardia tecnologica, è possibile garantire più alti livelli di qualità ma anche di sostenibilità ambientale e di sicurezza per la salute.
Oggi più che mai tale strategia è fondamentale in particolar modo nel settore della cosmetica. Questo perché si traduce non solo in maggiore competitività per le aziende che, scegliendo responsabilmente i componenti dei propri prodotti, aumentano gli standard di innovazione e incontrano i desiderata dei consumatori, ma anche perché in grado di creare valore economico rispettando l’ambiente e la “persona”.Clicca qui per approfondire!
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