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Gli energy manager sono in crescita in Italia: secondo il rapporto FIRE, nel 2018 le nomine sono state 2.353, con una crescita dell’8% in cinque anni.
L’energy manager ha un ruolo centrale nella realizzazione di interventi di efficientamento energetico nelle imprese e negli enti. Si tratta di una figura estremamente importante soprattutto in un panorama complesso come quello attuale, dove l’aumento del prezzo del petrolio, la liberalizzazione del mercato e gli accordi di Parigi hanno gettato ancora più luce sulla gestione ottimale dell’energia.
Lo scorso 13 settembre, a Roma, è stato presentato il Rapporto sugli energy manager 2018 redatto da FIRE, soggetto che, dal 1992, gestisce le nomine degli energy manager su incarico del Ministero dello sviluppo economico.
Il Rapporto offre numeri interessanti relativi alle nomine degli energy manager pervenute alla FIRE nel 2018 e, allo stesso tempo, si pone l’obiettivo di promuovere il ruolo dell’energy manager fra i soggetti inadempienti e fra i soggetti non obbligati interessati ad avviare delle azioni di miglioramento dell’uso dell’energia.
I numeri
Secondo quanto emerge dal Rapporto FIRE, la crescita degli energy manager ammonta all’8% in cinque anni. Nel 2018 le nomine sono state 2.353; di queste, 1.589 sono relative ad energy manager nominati da soggetti obbligati e 764 da soggetti non obbligati.
Parlando dei settori, il primo è il terziario con 483 nominati, seguito dall’industria con 432 nomine. A chiudere la classifica la Pubblica Amministrazione: meno della metà delle città metropolitane ha inviato la nomina, i capoluoghi di provincia che hanno nominato un energy manager sono invece 31 su 116. I comuni non capoluogo presenti sono solo 58. Il tasso di nomine relative alle regioni è del 35%. Le province sono invece ferme al 20%.
“La crescita degli energy manager è un fatto positivo” ha dichiarato Dario Di Santo, direttore FIRE “in quanto testimonia una maggiore attenzione al tema energetico-ambientale da parte delle imprese, che possono migliorare la propria competitività attraverso un uso più efficiente delle risorse e conseguire altri benefici su aspetti quali il valore degli asset, la produttività, la sicurezza e il comfort, etc. La crescita degli energy manager inseriti nell’ambito di un sistema di gestione dell’energia e degli esperti in gestione dell’energia (EGE) sia come nominati che come collaboratori rafforzano la positività del quadro. Confidiamo che nel tempo possa crescere il numero di energy manager nominati nella pubblica amministrazione”.
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