Best Packaging 2019: quando il design sposa la sostenibilità
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Best Packaging 2019: quando il design sposa la sostenibilità

Il contest Best Packaging 2019 ha premiato le migliori realtà italiane impegnate nel declinare l’idea di sostenibilità in termini di design innovativo, riduzione nell’uso dei materiali, ottimizzazione dei processi produttivi e semplificazione nel recupero dei materiali. Durante l’evento “Imballaggio del futuro e sostenibilità ambientale” gli esperti hanno valutato 23 best practices, decretando 7 vincitori nelle categorie Ambiente, Quality Design e Overall.

Lavorare a soluzioni innovative in grado di ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi nella piccola e grande distribuzione non è solo una strategia per rendere più accattivante un prodotto: per le imprese italiane la sostenibilità diventa sempre più spesso un termine di crescita e competitività sul mercato.

Lo dimostrano nomi come Barilla, Ferrero, Parmalat, che hanno partecipato con le proprie idee innovative al contest Best Packaging 2019, tenutosi lo scorso 13 maggio nel corso dell’evento “Imballaggio del futuro e sostenibilità ambientale” organizzato da H-FARM e Repubblica, in collaborazione con CONAI e Istituto Italiano Imballaggio. Un incontro che ha messo a confronto le best practices italiane che hanno saputo rinnovare il proprio brand, investendo nella circolarità dei materiali e dei rispettivi processi produttivi.

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Tra i criteri oggetto di valutazione, hanno avuto un peso significativo nel giudizio finale: il risparmio di materia prima, l’utilizzo di materiale riciclato, la semplificazione nelle procedure di riciclo, il miglioramento della logistica e dei processi produttivi. Del resto la necessità di ridurre l’impatto ambientale di prodotti e imballaggi è ormai una priorità sentita anche dai consumatori, che sempre più frequentemente scelgono di acquistare beni con un’impronta ecologica ridotta: l’emergenza provocata dai rifiuti e dalla loro dispersione, anche negli angoli più remoti del Pianeta, è ormai un’urgenza sentita dall’intera comunità internazionale. Il WWF ha da poco diffuso i risultati di uno studio sulla diffusione delle microplastiche, commissionato proprio dall’associazione ambientalista all'Università di Newcastle. I dati che emergono dal report “No Plastic in Nature: Assessing Plastic Ingestion from Nature to People” sono allarmanti: la microplastica è ampiamente diffusa nelle falde acquifere così come nelle acque di superficie. Gli esperti stimano che un cittadino medio arrivi ad ingerire a settimana circa 5 grammi di frammenti di plastica, il peso di una carta di credito. Un dato che preoccupa e ben contestualizza la necessità di innovare i sistemi di produzione, puntando sulla capacità delle imprese di evolversi e creare nuovi prodotti e imballaggi a ridotto impatto ambientale.

Tra le 23 aziende coinvolte nell’evento organizzato da H-FARM e Repubblica, “Imballaggio del futuro e sostenibilità ambientale” si sono distinte nella categoria “Ambiente”: Adercarta e Cartiera Emolli, grazie all’innovativo Eco Sacco Barriera, un contenitore che può essere inserito nella raccolta nell’umido, anche se contaminato da residui di cibo; semplice e intuitivo nell’utilizzo e nella destinazione finale. Coop Italia ha presentato un prodotto realizzato con più dell’80% di plastica riutilizzata, la Vaschetta con coperchio per ortofrutta, insistendo sull’economia circolare e sul risparmio di materia prima. Nonno Nanni ha proposto una nuova confezione per stracchino biodegradabile e compostabile, idea che permette al consumatore di contribuire positivamente alla raccolta differenziata, inserendo nell’umido sia vaschetta che flow pack.

All’azienda Goglio va un riconoscimento, sempre nella categoria Ambiente, per aver creato una nuova confezione di caffè monomateriale: “È importante valorizzare gli sforzi di ricerca e sviluppo fatti delle aziende che puntano a migliorare la sostenibilità dei loro imballaggi - ha ribadito Giorgio Quagliuolo, Presidente di Conai - Fare prevenzione significa adottare interventi finalizzati alla riduzione dell’impatto ambientale degli imballaggi, che incidono non solo sulla quantità delle materie utilizzate, ma anche sui processi di produzione, di utilizzo e di fine vita, considerando così l’intero ciclo di vita dell’imballaggio stesso”.

E ancora, Parmalat e Tetra Pak sono riuscite a sposare l’idea di una produzione circolare, dando vita a Green Box, un packaging che riutilizza il materiale di scarto proveniente dalla produzione del contenitore primario per realizzare l’imballaggio secondario. Premiata anche Barilla, per la sua visione sostenibile complessiva, tra riduzione dei materiali utilizzati e ottimizzazione dei prodotti; Estathè e Ferrero, infine, si sono distinte nella categoria "Quality Design" con una nuova bottiglietta in vetro, che guida il consumatore verso un prodotto sicuro, ad impatto ambientale ridotto.

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