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Le energie rinnovabili stanno avendo un rapido sviluppo che modificherà gli equilibri tra Paesi: a dirlo, il nuovo rapporto IRENA sulle trasformazioni energetiche mondiali.
Se, fino a qualche anno fa, la crescita delle rinnovabili nel mondo procedeva a piccoli passi, ad oggi, secondo gli esperti, la situazione è completamente ribaltata. L’avanzamento delle nuove tecnologie e l’abbassamento dei prezzi hanno favorito l’accessibilità alle fonti energetiche rinnovabili, che oggi sono in crescita più di qualunque altra forma di energia. Ottima notizia, se pensiamo a tutti i danni che le emissioni di CO2 hanno provocato al nostro ecosistema e alle previsioni poco rassicuranti degli esperti sul cambiamento climatico globale.
C’è anche un altro aspetto che merita di essere affrontato e riguarda il mutamento dell’assetto geopolitico che la trasformazione energetica sta innescando.
A darci una fotografia della trasformazione energetica nel mondo è il rapporto “A new world. The geopolitics of the energy transformation 2019”, curato dalla Global Commission on the Geopolitics of Energy Transformation e da IRENA (International Renewable Energy Agency).
Secondo il report, la crescita inarrestabile delle rinnovabili avrà un impatto considerevole sulla geopolitica. Così come i combustibili fossili hanno modellato la mappa geopolitica negli ultimi due secoli, la trasformazione energetica altererà la distribuzione globale del potere, i rapporti tra gli Stati, il rischio di conflitto e il motore sociale, economico e ambientale dell'instabilità geopolitica.
Potremmo dire che sì, lo sviluppo delle rinnovabili e la lotta al climate change sono temi al centro dell’opinione pubblica, ma mai nessuna analisi ha preso in considerazione questi effetti di ampia portata. Per analizzare l’impatto che la trasformazione energetica avrà sulla geopolitica, l’IRENA ha istituito la Commissione globale sulla geopolitica della trasformazione dell'energia, con il sostegno dei governi di Germania, Norvegia e Emirati Arabi Uniti.
Perché la trasformazione energetica globale cambierà gli equilibri?
La trasformazione energetica globale non è un trend: la visione di IRENA va decisamente oltre la mera analisi della crescita e della diffusione di fonti energetiche rinnovabili nel mondo. IRENA ci dice che questa trasformazione è già in atto: il passaggio alle rinnovabili, che si evolve più velocemente di qualsiasi altra forma di energia, unito all’efficienza energetica, rappresentano la punta di diamante del cambiamento del paradigma energetico mondiale.
Non si tratta semplicemente del passaggio dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili: si tratta di una mutazione profonda che non riguarda solamente il mondo dell’energia ma, al contrario, ha implicazioni sociali, politiche ed economiche.
Che cosa significa tutto questo? Beh, sicuramente che c’è stata una rivoluzione di passo, superiore anche alla più rosea delle aspettative. Il declino dei combustibili fossili aprirà ad un nuovo assetto geopolitico vicino a diventare una concreta realtà.
“La maggior parte dei paesi può sperare di aumentare significativamente la propria indipendenza energetica, e un minor numero di economie sarà a rischio a causa delle linee di approvvigionamento energetico vulnerabili e dei prezzi volatili” - si legge nel Report. “Alcuni Paesi che dipendono fortemente dalle esportazioni di petrolio, gas o carbone dovranno adattarsi per evitare gravi conseguenze economiche. Molte economie in via di sviluppo avranno la possibilità di scavalcare sistemi basati su combustibili fossili e reti centralizzate. Le rinnovabili saranno anche un potente veicolo di democratizzazione perché consentono di decentralizzare l'approvvigionamento energetico, dando potere ai cittadini, alle comunità locali e alle città”.
I 6 fattori che guidano la crescita (inarrestabile) delle rinnovabili
Secondo il rapporto IRENA, ci sono sei fattori che spiegano lo sviluppo così rapido delle fonti energetiche rinnovabili:
- Abbattimento dei costi: ad oggi le tecnologie rinnovabili hanno dei costi davvero competitivi. Dal 2010, il costo medio dell'elettricità da fotovoltaico ed eolico è diminuito rispettivamente del 73% e del 22%. Secondo le stime IRENA, ulteriori significativi cali dei costi continueranno nel corso del prossimo decennio. Entro il 2025 il costo medio ponderato globale dell'elettricità potrebbe scendere del 26% dall'energia eolica terrestre, del 35% dall'eolico offshore, di almeno il 37% da tecnologie a energia solare concentrata e del 59% dal solare fotovoltaico
- Cambiamenti climatici e inquinamento: per l’OMS, l’inquinamento atmosferico è la quarta causa di morte al mondo. L’inquinamento uccide ed è per questo che la necessità di una decarbonizzazione si è fatta sempre più prepotente nelle agende dei Governi. Secondo l’IRENA, l'impiego di energie rinnovabili unito a una migliore efficienza energetica rappresenta il modo più economico per ottenere una riduzione del 90% delle emissioni, per raggiungere l'obiettivo dell'accordo di Parigi
- Obiettivi dei Paesi sulle energie rinnovabili: l’aumento della consapevolezza ha favorito politiche governative a favore della decarbonizzazione. Finora, 57 Paesi hanno sviluppato piani per decarbonizzare completamente il proprio settore elettrico e 179 hanno fissato obiettivi statali per le energie rinnovabili
- Innovazione tecnologica: le innovazioni di processo e l’elevata efficienza hanno permesso una rapida diffusione dei sistemi rinnovabili, integrati con reti intelligenti, internet of things e big data
- Azione degli investitori: investor e grandi aziende hanno portato avanti impegni per il sostegno delle fonti rinnovabili. Alla conferenza sul clima del dicembre 2018 in Polonia (COP24), un gruppo di 415 investitori, in rappresentanza di oltre 32 trilioni di dollari USA, ha dato pieno sostegno all'Accordo di Parigi e si è impegnato a migliorare la rendicontazione finanziaria legata al clima
- Opinione pubblica: anche il peso dell’opinione pubblica è stato determinante per incentivare al cambiamento. Dalle manifestazioni di piazza all’azione delle grandi associazioni, le persone si stanno mobilitando e sono sempre più attente ai cambiamenti del clima e alla necessità di investire in fonti alternative.
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