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Dati recenti mostrano una tenuta del settore agricolo italiano rispetto agli altri Paesi europei. Tante, tuttavia, le criticità e le problematiche di un settore fondamentale ai fini della sicurezza alimentare, non ultimo l'uso di pesticidi che contaminano prodotti, suolo e acqua.
Siamo quello che mangiamo, diceva sostanzialmente Feuerbach. Ma cosa mangiamo e quanto? Ma soprattutto, chi produce quello che mangiamo, e come?
Con poco più di 12 milioni di ettari di superficie utilizzata, l'agricoltura italiana realizza oltre il 12% del fatturato del settore nell'UE. In questo modo si conferma terza economia agricola del continente dopo Francia (17% con 28 mln di ettari) e Germania (13% con 15 mln di ettari). È quanto emerge dalla più recente fotografia di Eurostat sul settore in Europa, basata sui risultati provvisori dell’indagine sulla struttura delle aziende agricole 2016. I dati relativi all’Italia, tuttavia, sono i meno aggiornati e risalgono al 2013.
Secondo l'ultimo “Rapporto sulla Competitività dell'agroalimentare italiano”, realizzato e reso noto da Ismea qualche giorno fa, nel 2017 il settore agroalimentare ha occupato 1 milione e 385mila persone (pari al 5,5% degli occupati in Italia). Di questi, l'agricoltura ha assorbito oltre 900mila lavoratori.
Analizzando la parabola del lavoro agricolo in Italia in rapporto agli altri Paesi europei, questo sembra “reggere meglio” alla crisi. La riduzione del numero degli addetti negli ultimi 10 anni è, infatti, di portata inferiore (-6,7% a fronte del -17,5% in media nella Ue). Non solo: si è arrestata a partire dal 2013, recuperando persino il 3% negli ultimi 5 anni. Il motivo di questa tenuta, secondo l'Istituto, è dovuto a una ragione ben precisa: la spinta della componente giovanile, “in marcata controtendenza rispetto alla dinamica negativa prevalente in Europa (-7,4%)”. Non manca il rovescio della medaglia: in Italia il salario annuo per il lavoratore agricolo è di 7.930 euro, rispetto ai 20.133 per la media di tutte le attività economiche. Lo squilibrio al ribasso nei salari non è che una delle problematiche che attanagliano il settore. Una, fondamentale, riguarda l'uso dei pesticidi, le cui drammatiche ricadute sull'ambiente e sulla salute dei consumatori fanno gridare all'emergenza.
Secondo l'Annuario dei dati ambientali ISPRA2018, le acque superficiali e sotterranee del Belpaese risultano contaminate proprio da pesticidi e prodotti fitosanitari. Nella lista delle sostanze rinvenute, un posto d’onore spetta al glifosato. Tuttavia, il rapporto di Legambiente “Stop Pesticidi- Analisi dei residui di pesticidi negli alimenti e buone pratiche agricole 2017” rivela che solo nel 19,9% dei campioni di frutta, verdura e prodotti trasformati, presi in analisi, si registrano tracce di un solo residuo di pesticida. Al contrario, ben il 38,8% dei campioni analizzati mostra la presenza di mix di sostanze, particolarmente pericolose a causa degli effetti potenziati dall'azione sinergica dei componenti. Il rapporto tra l'utilizzo di pesticidi e l'insorgenza di tumori o altre malattie è documentato da una vasta letteratura. Di qui e dall'urgenza di tutelare suolo ed ecosistemi, si origina una richiesta sempre crescente di prodotti ottenuti senza l'utilizzo di sostanze di sintesi.
In risposta a ciò, secondo dati ambientali ISPRA, nel 2016 oltre 300.000 ettaridi terreno agricolo in Italia sono stati convertiti ad agricoltura biologica. È cresciuto, inoltre, il numero di operatori del settore (+20,3%)che sceglie questa tipologia di agricoltura. Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea è stato peraltro recentemente pubblicato il nuovo regolamento sull’agricoltura biologica,che entrerà in vigore nel 2021, con parametri e controlli più stringenti.L'agricoltura biologica, insieme ad altre tipologie di coltivazione che utilizzano tecniche rispettose dell'ambiente e dei ritmi naturali (la rotazione colturale, le consociazioni, l’agricoltura di precisione sono solo alcuni esempi) possono contribuire a un cambio di rotta. Con l'obiettivo fondamentale di riportare nei campi (e sulle tavole italiane) trasparenza, consapevolezza e sicurezza alimentare.Valentina Tibaldi Categoria: sostenibilità Siamo quello che mangiamo, diceva Feuerbach. Ma cosa mangiamo e quanto? E soprattutto, chi produce quello che mangiamo, e come?” Tag: agricoltura, agricoltura sostenibile, pesticidi, agricoltura biologica.
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