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Dall’idea di cinque giovanissimi italiani nasce Planeta Renewables, una startup che sfrutta le potenzialità del Miscanthus per produrre biomassa.
Un’idea nata tra i banchi di scuola, l’ultimo anno di liceo: in un’aula dell’Istituto Salesiani di Milano, cinque giovani iniziavano a pensare a come sfruttare il Miscanthus x Giganteus per produrre energia termica ed elettrica. Il Miscanthus è un tipo di graminacea, che comunemente associamo ad un’erbaccia, molto semplice da coltivare. Tuttavia, questa erbaccia nasconde un’importante potenziale, ossia quella di essere una cosiddetta energy crops, una pianta coltivata solo per essere trasformata in biomassa. Dopo aver studiato a fondo questo processo in una ricerca a scuola, i cinque ragazzi italiani hanno presentato, qualche mese dopo, un progetto di studio al Padiglione Italia in Expo2015 venendo selezionati.
Da questo passo nasce la startup Planeta Renewables, che attualmente sta operando nel pre-incubatore ConLab , dell’ Università Cattolica. Ma perché dedicarsi a questo progetto e quali sono i modi per sfruttare questa graminacea? Da un ettaro di Miscanthus x Giganteus si ricavano 20 tonnellate di biomassa: questo valore corrisponde al potere calorifico di 12 tonnellate di carbone e 7mila-10mila litri di gasolio.
Ma l’erbaccia non è utile solo per essere convertita in energia: attraverso particolari processi di lavorazione, si possono ricavare bioraffinati come biometano, bioplastiche e biocarburanti, così come biocomposti e carta. Parlando del Miscanthus, Lorenzo Avello, uno dei fondatori della startup ha dichiarato: «Il suo utilizzo è potenzialmente molto grande. In più si può coltivare facilmente, non è infestante a sua volta e, soprattutto, ha bisogno di poca acqua per crescere. I costi di produzione sono quindi relativamente molto bassi».
Per lo sviluppo del progetto è già previsto un iter ben definito. La prima cosa da fare è creare una serie di coltivazioni a filiera corta che possano essere utilizzate per alimentare l’impianto sotto forma di derivati come cricchetti e pellet. Una volta raccolto il Miscanthus, questo può essere lavorato e trasformato in sottoprodotti come il pellet; in questo modo la produzione sarà a bassissimo impatto ambientale ed economico.
«Siamo stati contattati da due imprenditori che ci hanno dato un terreno per la coltivazione ad Abbiategrasso (Milano) - ha dichiarato Avello. Obiettivo: creare un modello che possa essere ampliato su terreni più estesi per realizzare un impianto per la produzione di energia alimentato a Miscanthus».
Insomma, un progetto importante, made in Italy, che ci avvicina un po’ di più al grande obiettivo della liberazione dal carbonio. Inoltre, nel nostro Paese ci sono circa 4 milioni di ettari di terreni incolti in cui coltivare Miscanthus, senza intaccare le coltivazioni tradizionali: motivo in più per sperare che l’innovazione di Planeta Renewables veda presto i suoi sviluppi.
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