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Dovrebbe essere ultimato entro la fine di ottobre il rapporto dell’ITU-T, che quest’anno propone uno studio sulle “Smart Sustainable Cities” con tanti spunti interessanti sul tema.
di Claudia Fiorella
L’ ITU-T, l’International Telecommunication Union – Telecommunication Standardization Bureau, è l'agenzia specializzata per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione dell’Unione Internazionale delle telecomunicazioni (ITU).
Un team guidato da Silvia Guzmán Araña, Global Director of Sustainability and Environment di Telefonica, sta mettendo a punto uno studio sulle “Smart Sustainable Cities”, fornendo delle “linee guida” per la diffusione delle cosiddette città intelligenti nel mondo.
Proprio in tal senso, l’ ITU-T ha reso nota una sorta di “tabella di marcia” che possa essere utile a ingegneri, architetti, pianificatori urbani delle pubbliche amministrazioni e politici, per far sì che le città diventino sempre più smart.
L’iter da seguire prevede cinque steps:
- Innanzitutto, occorre muovere i primi passi necessari affinché una smart city possa esistere;
- Bisogna poi definire e sviluppare piani d’azione per lo sviluppo delle smart cities individuare delle fonti di finanziamento per le infrastrutture “smart”;
- E’ opportuno, inoltre, creare e diffondere app e sistemi tecnologici avanzati che favoriscano la crescita di un sistema economico moderno e avanzato;
- Non bisogna dimenticare di controllare costantemente i progressi raggiunti nel processo di nascita e sviluppo della città intelligente;
- Infine, è necessario prestare attenzione al tema della sicurezza delle infrastrutture che nascono nel contesto di una smart city.
Sono questi i cinque punti chiave su cui si basa il report dell’ITU-T, che dovrebbe esser reso noto entro la fine di ottobre 2014.
Questo studio è molto importante se si stima che entro il 2050 circa tre quarti della popolazione di tutto il mondo vivrà in città di medie e grandi dimensioni, se non addirittura in metropoli. Inoltre, già dal 2007, si sta assistendo allo spopolamento dei piccoli centri abitati e delle aree rurali e periferiche.
Ma una città grande e all’avanguardia, in una parola “smart”, deve essere in grado di fronteggiare anche problemi e criticità, come quelli derivanti dalla gestione e dallo smaltimento dei rifiuti, dall’aumento dei consumi idrici ed elettrici, e dall’alto tasso di inquinamento.
Una smart city che si rispetti, infine, non può non puntare sull’ampliamento degli spazi verdi, sulla mobilità elettrica o ibrida, e sulla costruzione di edifici ecosostenibili e di ultima generazione.
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26 Giugno 2020Iscriviti alla nostra Newsletter!
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