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La Commissione Europea riconosce l'acqua come bene pubblico e dichiara di non voler incoraggiare i Paesi Membri verso la privatizzazione dei servizi idrici.
Con una nota congiunta, i Commissari Europei Potočnik e Barnier hanno tenuto a ribadire che la Commissione Europea non intende assolutamente forzare i Paesi Membri ad adottare politiche di privatizzazione dei servizi idrici.
La Commissione riconosce che l’acqua è un bene pubblico e vitale per i cittadini, e che la gestione delle risorse idriche è una materia di competenza dei singoli Stati. La Commissione, continua la nota, ha una posizione neutrale sulla proprietà pubblica o privata delle risorse idriche.
La precisazione dei due Commissari fa seguito alle polemiche riportate da alcuni media, secondo cui la discussione in corso sulla Direttiva sui contratti di concessione avrebbe sottinteso una politica di sostegno alla privatizzazione dei servizi idrici.
L’equivoco nasce dalla proposta di regole su trasparenza ed efficacia della spesa pubblica nel caso in cui le autorità pubbliche forniscano servizi attraverso operatori economici privati. Nel contesto della Direttiva in discussione, pertanto, le autorità pubbliche rimangono libere di scegliere se fornire servizi direttamente o attraverso terzi, in particolare operatori economici privati.
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