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L’Unione Europea lancia “Clean Energy for EU Islands”, il progetto per favorire la transizione alle rinnovabili delle isole minori. Coinvolte Salina, Favignana e Pantelleria.
L’idea della Commissione Europea è semplice: avviare la transizione energetica delle isole minori per renderle più sostenibili, sicure e autosufficienti. Da questo punto di partenza è nato “Clean Energy for EU Islands”, il progetto che coinvolge 26 isole europee, selezionate per ricevere il sostegno del Comitato delle Nazioni Unite per l'energia pulita.
Per capire meglio come si sviluppa questo progetto (e quali benefici genera), bisogna tornare indietro al maggio 2017 quando la Commissione europea, insieme a 14 Stati membri, ha firmato la "Dichiarazione politica sull'energia pulita per le isole dell'UE" sotto la presidenza maltese.
Questa Dichiarazione riconosce, da parte dell’UE, le particolari sfide legate al comparto energy affrontate da isole e stati insulari, a causa delle loro specifiche condizioni geografiche e climatiche. Accanto alle sfide, però, si affacciano anche le opportunità: la più grande è quella di trasformare le isole in realtà autosufficienti dal punto di vista energetico, investendo nel passaggio alle rinnovabili.
Poco dopo la firma della dichiarazione, la Commissione ha lanciato l'iniziativa "Clean energy for UE Islands" nel corso del forum inaugurale a Chania, Creta.
La finestra di opportunità a cui il progetto europeo espone è davvero interessante. L'iniziativa promuove l'autosufficienza energetica delle isole, incoraggia la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili importati e mira a facilitare l’integrazione tecnologica all’interno dei sistemi di gestione.
Ciò significherebbe per le nostre tre isole coinvolte:
- Riduzione dei costi dell’energia e dei consumi, grazie alla transizione alle rinnovabili
- Investimento sul solare e sull’eolico, che garantiscono il rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema locale. Questo è ancor più importante se si considera che Pantelleria è Parco Naturale e Salina, con le isole Eolie, è parte del patrimonio Unesco
- Conseguente autosufficienza energetica e riduzione delle importazioni di combustibili fossili, con abbattimento sia dei costi, sia delle sostanze inquinanti rilasciate nell’atmosfera dall’attività di trasporto
Secondo il report presentato dall’UE, sono più di 2.200 le isole abitate nell'Unione Europea dove, nonostante l'abbondanza di fonti di energia rinnovabile "l'approvvigionamento energetico per il loro fabbisogno dipende da costose importazioni di combustibili fossili".
L’attività del progetto garantirà alle isole selezionate un’analisi e un affiancamento costante per la transizione verso queste forme di energia pulita.
Salina, prima isola italiana scelta
Salina fa parte, già da tempo, di un grande progetto iniziato nel 2013 che ha preso il via con il “Patto delle Isole”, con il quale sono stati elaborati Piani d’azione per l’energia sostenibile (Paes). Ad oggi, Salina è, insieme a Favignana e Pantelleria, tra le 26 Isole scelte per l’affiancamento dell’Unione Europea per il progetto.
“La best practice di Salina sarà la base su cui pianificare la transizione sostenibile di Pantelleria e Favignana, ma anche di altre isole minori della Sicilia", ha dichiarato Francesco Cappello del dipartimento Enea, Unità Efficienza Energetica. "La pianificazione della transizione energetica al 2050 del maggior numero di isole minori, fra le 14 presenti negli arcipelaghi siciliani, è infatti prevista dal documento preliminare del nuovo Piano Energetico Regionale, coordinato dal Dipartimento dell'Energia della Regione Siciliana e messo a punto da enti tecnico scientifici, fra i quali Enea, Università siciliane, Cnr e Gse"
Tra le altre isole europee coinvolte, oltre alle tre italiane, Cres-Lošinj (Croazia), le Isole Aran (Irlanda), Sifnos (Grecia), Culatra (Portogallo) e La Palma (Canarie, Spagna).
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