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Coca Cola e Pepsi prendono formalmente le distanze dalla Plastic Industry Association, la lobby che rappresenta i produttori di plastica negli Stati Uniti.
Coca-Cola e Pepsi, due delle più grandi aziende utilizzatrici di plastica, hanno recentemente ribadito i loro impegni di sostenibilità, già resi noti negli scorsi mesi.
Entrambe le multinazionali hanno preso ufficialmente le distanze dalla Plastics Industry Association, un’associazione che incita gli Stati a rendere illegali i divieti di plastica. Intrattenere ancora relazioni con l’associazione, infatti, rischierebbe di contraddire gli intenti di Coca Cola e Pepsi che, attualmente, si stanno impegnando sempre più per trovare soluzioni sostenibili per i loro packaging.
Le opinioni delle aziende
Il distacco dalle posizioni di Plastic Industry Association da parte delle due aziende è ormai di pubblico dominio. Secondo quanto rilasciato da Coca-Cola in una nota, l’associazione ha assunto posizioni che "non erano pienamente coerenti con i nostri impegni e obiettivi". Coca-Cola si è già ritirata dall’associazione all’inizio dell’anno.
Pepsi ha dichiarato di essersi unita all'associazione per tenere sotto controllo le innovazioni nel settore mentre lavora per "realizzare un'economia circolare per la plastica".
"Non partecipiamo alle attività di patrocinio dell'associazione o delle sue affiliate e la nostra adesione si concluderà alla fine di quest'anno", ha affermato Pepsi.
Per John Hocevar di Greenpeace, tagliare i legami con la Plastic Industry Association è un segnale: "le aziende comprendono che non possono dichiarare pubblicamente di voler porre fine all'inquinamento da plastica, sostenendo finanziariamente un'associazione che fa pressioni per la nostra continua dipendenza dalla plastica usa e getta".
Gli obiettivi Coca-Cola e Pepsi per la riduzione di plastica
L’opinione pubblica è sempre più attenta alle politiche aziendali e alle scelte delle grandi corporate sul tema sostenibilità. Chiaro è che prendere le distanze da Plastic Industry Association non basta a dare un contributo solido alla riduzione di plastica: le aziende come Coca-Cola e Pepsi dovranno impegnarsi di più in tal senso.
C’è da dire che le aziende hanno già da tempo dichiarato il loro impegno nel cercare soluzioni sempre più sostenibili per i loro packaging, fissando obiettivi ambiziosi per i prossimi anni.
Coca-Cola ha prodotto 3,3 milioni di tonnellate di plastica nel 2017, come rivelato nel recente rapporto della fondazione Ellen MacArthur. PepsiCo, invece, non ha reso noto quanta plastica vende.
Pepsi si è impegnata a utilizzare solo imballaggi riciclabili, compostabili o biodegradabili entro il 2025. L’azienda è inoltre impegnata nella produzione di nuove bottiglie di plastica utilizzando il 25% di materiale riciclato.
Anche Coca-Cola ha reso noti i suoi impegni per arrivare, entro il 2030, a raccogliere e riciclare quasi ogni lattina o bottiglia venduta, impiegando nei prossimi anni plastiche riciclate almeno al 50%.
Al bando la plastica monouso nell’UE
Se, da una parte, i consumatori stanno diventando sempre più sensibili al tema dell’inquinamento da plastica, anche le istituzioni sembrano muoversi in tal senso.
Ad esempio, l'Unione europa ha adottato definitivamente e ufficialmente la direttiva che vieta, entro il 2021, l’uso di molti prodotti in plastica monouso. A partire dal 2021, quindi, vigerà nei Paesi UE il divieto di utilizzo di determinati prodotti in plastica monouso per i quali esistono alternative valide. Che si stia diffondendo davvero una nuova consapevolezza sul tema?
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