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315 miliardi di investimenti per rilanciare crescita e occupazione: il Piano Juncker si rivolge a tutti gli attori del sistema economico europeo per rafforzare la collaborazione pubblico - privato.
Approvato a marzo 2015 dal Parlamento Europeo, il Piano Juncker prospetta opportunità per rilanciare occupazione, competitività e crescita economica favorendo il dialogo tra il comparto pubblico e privato e la promozione di percorsi operativi semplificati ed efficienti. Il fondo ha come principale attuatore la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), e offre un flusso di liquidità di 315 miliardi di Euro a disposizione dei Paesi dell’Unione da utilizzare nel prossimo triennio (2015- 2017).
Le potenzialità del contesto italiano sono state discusse presso la sede romana dell’Unione Europea, durante il convegno “Il Piano Juncker, i fondi UE e i Partenariati Pubblico – Privato per la crescita”, organizzato da FASI.
I settori chiave individuati sono quelli dell’energia, dell’ambiente, delle infrastrutture, dei trasporti e dell’ITC, comparti in cui, tramite progetti operativi, si dovranno mobilitare finanziamenti che possano incidere direttamente sull’economia reale del nostro Paese, migliorare il contesto strategico e favorire l’accesso ai fondi superando così gli ostacoli normativi e settoriali.
Nel corso della giornata di approfondimento, Francesco Pettenati, Consigliere del Vice Presidente Banca Europea Investimenti ha illustrato così le opportunità di sviluppo per le PMI italiane:“Con il Piano Juncker sarà possibile accedere a meccanismi di Advisory a sostegno del Partenariato Pubblico Privato. Un’occasione unica per incrementare il capacity building funzionale alla ricerca di fondi di finanziamento, all’identificazione delle progettualità più calzanti rispetto ai requisiti richiesti e quindi alla capacità di attrarre finanziamenti privati”.
Lo scopo ultimo del fondo, infatti, è quello di raggiungere un effetto moltiplicatore possibile grazie alla capacità di rischio iniziale: in pratica per ogni Euro fornito dal fondo, tre Euro di finanziamenti potrebbero essere concessi a un determinato progetto in forma di prestito subordinato.
In un’ottica di sviluppo territoriale il mercato del Partenariato Pubblico Privato, PPP, può essere un mezzo efficace per realizzare progetti, riunire risorse economiche e capitale umano per rafforzare convenzioni, standard e modelli condivisi. A questo proposito, Alessandro Porzio, dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, ha annunciato la pubblicazione a breve di Linee Guida che, fornendo la formazione necessaria per usufruire delle piattaforme di finanziamento, costituiscano un modello sia per le PMI che per le PA. Dello stesso parere, Gabriele Pasquini, Dirigente DIPE, afferente alla Presidenza del Consiglio, il quale ha precisato:“Ai fini dell’eleggibilità è fondamentale che i piani economici finanziari delle proposte d’investimento presentate da Pubbliche Amministrazioni e imprese includano indici di bancabilità”.
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