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Il blocco mondiale a causa del Coronavirus ha ridotto drasticamente le emissioni inquinanti, circa la metà rispetto allo stesso periodo del 2019. Al vaglio uno studio per stabilire la connessione tra Covid-19 e polveri sottili.
A causa del Covid-19 il mondo si è fermato. Aziende chiuse, fabbriche e produzioni in stallo, auto ferme in garage: per accorgerci di quanto inquinamento produciamo è stata necessaria una pandemia globale. Le stime preliminari raccolte dall’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, rispetto allo scorso anno fotografano un calo del 5-7% delle emissioni inquinanti in atmosfera.
L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha rilanciato lo studio del Royal Netherlands Meteorological Institute, Istituto nazionale olandese per il servizio di previsione del meteo. In particolare, i ricercatori hanno analizzato le dati ottenuti dal satellite Copernicus Sentinel-5P che mostra le concentrazioni di biossido di azoto prodotto da centrali elettriche, veicoli e altre strutture industriali, dal 13 marzo al 13 aprile 2020. Rispetto alle concentrazioni medie dello stesso inquinante nello stesso trimestre del 2019, le sole città di Madrid, Milano e Roma hanno visto una riduzione di circa il 45%, mentre Parigi addirittura del 54%.
I dati registrati fanno pensare che possa esistere anche un legame tra pandemia e inquinamento dell’aria: l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) con il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) hanno avviato uno studio epidemiologico a livello nazionale per valutare se e in che misura i livelli di inquinamento atmosferico siano associati agli effetti sanitari dell’epidemia. L’obiettivo è studiare le possibili connessioni tra esposizione a PM ed epidemia di Covid-19.
Nel realizzare lo studio, si terrà quindi conto del fatto che la diffusione di nuovi casi segue le modalità del contagio virale e quindi si muove principalmente per focolai (cluster) all'interno della popolazione. Si seguiranno approcci e metodi epidemiologici per lo studio degli effetti dell’inquinamento atmosferico in riferimento alle esposizioni sia acute a breve termine, sia croniche a lungo termine, con la possibilità di controllo dei fattori socio-demografici e socio-economici associati al contagio, all'esposizione a inquinamento atmosferico, all'insorgenza di sintomi e gravità degli effetti riscontrati tra i casi di Covid-19. Insieme all'iniziativa PULVIRUS, promossa da ENEA, ISS e ISPRA-SNPA, saranno valutate le conseguenze del lockdown sull'inquinamento atmosferico e sui gas serra e le interazioni fra polveri sottili e virus.
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