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La Terza Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility mostra una fotografia inedita della nuova mobilità, con risvolti decisamente positivi.
Buone notizie per i sostenitori delle nuove forme di mobilità sostenibile: secondo quanto emerso nella Terza Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility, il settore ha già conquistato oltre 5 milioni di italiani.
La Terza Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility, organizzata dall’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility (nato da un’iniziativa del Ministero dell’Ambiente, del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile), in collaborazione con il Green City Network e in partnership con Deloitte ha presentato, lo
scorso 28 giugno a Roma, il Terzo Rapporto Nazionale sulla sharing mobility.
Il Rapporto ha messo in luce importanti dati di crescita sulla sharing mobility in Italia, offrendo una panoramica decisamente positiva per l’anno 2018.
Nel 2018, infatti, i servizi di mobilità condivisa attivi in Italia sono 363, ben 14 in più dell’anno precedente. Gli iscritti arrivano a quota 5,2 milioni, un milione in più del 2017. Durante il 2018 sono stati registrati 33 milioni di spostamenti in sharing (mediamente 60 al minuto) il doppio del 2015.
Non solo numero di transazioni: per l’analisi condotta sono rilevanti anche i veicoli scelti per la condivisione. Fortemente in ascesa anche i veicoli elettrici e meno inquinanti per lo sharing: spopola lo scooter-sharing (+285% dei noleggi in un anno), mentre perde qualche quota il bike-sharing con una riduzione del 9%.
In generale, la nuova mobilità sostenibile è decisamente acclamata: citando i numeri assoluti riportati nel Rapporto, si parla di 7961 auto in car sharing (2126 elettriche) di cui 6787 free floating (l’auto che si preleva e si lascia ovunque) e 1174 station based (si preleva e lascia in appositi spazi); 2240 scooter in sharing, 90% elettrici; circa 36.000 bici offerte in bike-sharing e 271 comuni in cui è attivo almeno un servizio di sharing mobility (57% al nord).
Milano si conferma la prima città in termini numerici per la Sharing Mobility. “I dati incoraggianti che oggi ha presentato il nostro Osservatorio confermano che la rivoluzione silenziosa della sharing mobility è in atto— ha dichiarato Raimondo Orsini, coordinatore dell’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility – e l’Italia è in linea con i migliori trend mondiali. Ora dobbiamo lavorare tutti insieme per portare molte altre città italiane ai livelli di Milano”.
Il Rapporto restituisce una serie di informazioni interessanti sullo stato della mobilità:
● Veicoli più leggeri e meno inquinanti: nel 2018 è aumentata la quota di auto e scooter
elettrici condivisi rispetto al totale, passando dal 27% al 43%. Modifiche anche nella
massa media dei veicoli a motore, a vantaggio di una maggiore leggerezza: è infatti
diminuita del 17% tra il 2015 e il 2018.
● Inizia ad affacciarsi in Italia il nuovo settore del car-sharing tra privati (peer-to-peer),
mostrando già grandi segnali di crescita.
● Il bike-sharing è in perdita. La rete di servizi rimane attiva nelle grandi città del nord e
arrivano 3.200 nuove biciclette in 4 Comuni medio-piccoli: Pesaro, Reggio Emilia,
Mantova e Bologna.
● Cresce il Carpooling aziendale (condivisione di tragitti e singoli viaggi): gli iscritti totali
aumentano con un tasso di crescita simile a quello degli anni precedenti, pari a circa
il 70% all’anno.
Non sono mancati i commenti delle Istituzioni ai dati emersi dal Rapporto. Per il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli “La sharing mobility è uno degli strumenti attraverso cui stiamo attuando quella rivoluzione nei trasporti che ci siamo prefissati. La filosofia della mobilità condivisa si sposa con quella di trasporti a basso impatto ambientale, con la riduzione del traffico e dunque il miglioramento dell’aria delle nostre città. Oltre che con una piena intermodalità negli spostamenti, che permette a tutti i cittadini, nel rispetto dell’equità sociale, di scegliere mezzi diversi, poco inquinanti, per il tragitto casa-scuola-lavoro”.
“Questa filosofia - continua Toninelli - è la nostra filosofia, e non ci stancheremo di lavorare affinché si affermi con forza in ogni angolo del nostro Paese, dalle periferie delle grandi città ai centri abitati più piccoli. Perché riteniamo che la sharing mobility possa migliorare la qualità della vita dei cittadini, promuovere la crescita economica, soprattutto a livello locale, e ridurre gli effetti negativi dell’attività dell’uomo sull’ambiente, contestualmente incrementando l’efficienza dei servizi e abbassando i costi per l’utenza”.
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