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In un comunicato stampa del 22 settembre pubblicato sul sito ufficiale del Ministero della Transizione ecologica si apprende una importantissima notizia in ambito di economia circolare: a partire dal 30 settembre il Ministero pubblicherà i decreti con i criteri di selezione dei progetti relativi agli investimenti per le infrastrutture a supporto della raccolta differenziata e per gli impianti di riciclo. La misura è volta a far sì che il nostro Paese riesca a conseguire gli obiettivi di riciclo dettati dalla normativa comunitaria che prevede che al massimo il 10% dei rifiuti finisca in discarica e che il 65% venga invece riciclato.
La normativa europea in materia di rifiuti: la Direttiva 2018/50
In particolare, la Direttiva 2018/50 (di seguito la Direttiva) che modifica la Direttiva 2008/98 CE relativa ai rifiuti, stabilisce all’articolo 1 che suo principale scopo è “garantire una progressiva riduzione del collocamento in discarca dei rifiuti, in particolare quelli idonei al riciclaggio o al recupero di altro tipo, e prevedere, mediante rigidi requisiti operativi e tecnici per i rifiuti e le discariche, misure, procedure e orientamenti volti a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative”. Obiettivo della Direttiva è dunque entro il 2035 garantire un conferimento dei rifiuti urbani in discarica non superiore al 10% e creare nuovi e uniformi metodi di calcolo per misurare il raggiungimento degli obiettivi.
Il recepimento in Italia della Direttiva 2018/50: il Decreto Legislativo 121/2020
La Direttiva 2018/50 è stata attuata in Italia con il Decreto Legislativo 3 settembre 2020 n. 121 (di seguito il Decreto Legislativo) durante il Governo dell’ex Premier Giuseppe Conte in cui al vertice dell’allora Ministero dell’Ambiente vi era il Ministro Sergio Costa. Il Decreto Legislativo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 228 del 14 settembre 2020 e sanciva, tra l’altro, tra le sue finalità quella di garantire una progressiva riduzione del collocamento in discarica dei rifiuti, in particolare di quelli idonei al riciclaggio o al recupero di altro tipo, al fine di sostenere la transizione verso un’economia circolare. Il Decreto prevede inoltre che a partire dal 2030 è vietato lo smaltimento in discarica di tutti i rifiuti idonei al riciclaggio o al recupero di altro tipo, in particolare i rifiuti urbani, ad eccezione dei rifiuti per i quali il collocamento in discarica produca il miglior risultato ambientale conformemente a quanto stabilito dal Decreto Legislativo n.152/2006. Ruolo fondamentale per il raggiungimento di tale obiettivo è rivestito dalle Regioni che sono tenute a conformare la propria pianificazione per garantire il raggiungimento del risultato.
Le dichiarazioni del Ministro della Transizione ecologica
Il Ministro della Transizione ecologica, Professor Roberto Cingolani, ha dichiarato che a partire dalle prossime settimane partiranno i progetti dedicati all’economia circolare contemplati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Gli investimenti riguarderanno tra l’altro misure di potenziamento, digitalizzazione e ammodernamento delle infrastrutture per la raccolta differenziata. Gran parte delle risorse destinate all’economia circolare saranno destinate al Centro-Sud, parte d’Italia in cui sono pendenti procedure di infrazione in merito a sistemi di gestione dei rifiuti malfunzionanti o inesistenti. Si ricorda come non solo attualmente circa 1,3 milioni di tonnellate di rifiuti vengono trattate fuori dalle regioni di origini, causando dunque forti disagi anche al settore dei trasporti ma anche che nel PNRR le risorse destinate alla componente economia circolare e agricoltura sostenibile ammontino a circa 5,27 milioni di euro.
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