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Presentati i dati di sostenibilità di Birra Peroni relativi al 2017 e agli ultimi 10 anni. Nonostante un incremento nella produzione, dal 2008 le emissioni di CO2 sono state ridotte di oltre il 33%, mentre il consumo di acqua utilizzata è diminuito del 42%.
Cresce la produzione, diminuisce l'impatto. Birra Peroni ha recentemente reso noti i dati di sostenibilità dell'azienda, evidenziando i risultati raggiunti grazie a un'ormai decennale strategia orientata a limitare la propria impronta ambientale. Dal 2008 ad oggi, sono state ridotte le emissioni di CO2 di oltre il 33%, mentre il consumo di acqua utilizzata nei processi produttivi è diminuito del 42%.
Anche i numeri relativi all'ultimo anno sono degni di nota: nonostante un incremento della produzione pari a oltre 5,6 milioni di ettolitri (+14% rispetto al 2016), Birra Peroni ha ridotto ulteriormente le emissioni inquinanti. Nel 2017, infatti, ha generato 4,57 kg di CO2 per ettolitro di birra, con un risparmio del 4% rispetto all’anno precedente. In ambito energetico, d'altra parte, il consumo totale è passato a 80,14 MJ per ettolitro, facendo registrare una leggera flessione (-0,7%) rispetto al 2016.
“I risultati di quest’anno e degli ultimi dieci anni altro non sono che la testimonianza del nostro impegno rivolto a progetti di sostenibilità e innovazioni, che mirano a un miglioramento continuo, attraverso la riduzione delle emissioni e l’introduzione di energie rinnovabili” ha commentato Roberto Cavalli, Integrated Supply Chain Director Italy and Europe di Birra Peroni.
Obiettivo primario dichiarato è la ricerca di una sostenibilità a 360 gradi, capace di garantire prodotti, progetti e processi a basso impatto lungo tutta la filiera produttiva e distributiva.
"La sostenibilità delle nostre birre non può prescindere dalla sostenibilità delle materie prime con cui le produciamo; per questo selezioniamo accuratamente l’orzo e il mais, ingredienti base delle nostre birre di punta, che vengono solo da coltivazioni italiane. Collaboriamo con tutta la filiera agricola, con Università ed enti pubblici in un’ottica di innovazione e di ottimizzazione, al fine di fornire ai nostri agricoltori strumenti sempre nuovi e utili per migliorare il loro lavoro e razionalizzare al massimo l’uso delle risorse naturali e dei mezzi tecnici".
Da anni, Birra Peroni ricorre per le sue colture a HORTA, piattaforma tecnologica nata nel 2008 come spin off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza allo scopo dimigliorare la qualità e le performance ambientali nella produzione cerealicola, grazie a programmi informatici fruibili in tempo reale e in modo interattivo.
Tra le altre cose, poi, l'azienda sta lavorando per tagliare il traguardo del “100% recycled”. Ambizioso sì, ma che ormai sembra alla portata, posto che nel 2017 - con una flessione positiva dello 0,6% rispetto all'anno precedente - è riuscita a conferire al riciclo il 99,6% dei rifiuti prodotti.
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