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Un innovativo impianto a biogas entrerà prossimamente in funzione a Marcallo con Casone, nel milanese: capace di produrre energia a partire dalla frazione umida dei rifiuti, senza emissioni inquinanti, l’impianto sarà un modello al quale guardare per favorire la transizione energetica italiana.
Non sono solo i cambiamenti climatici, ma anche gli avvenimenti internazionali più recenti a mostrarci ogni giorno di più quando la transizione energetica sia un processo urgente. A Marcallo con Casone, nel milanese, sta sorgendo un impianto a biometano che guarda decisamente in questa direzione: si tratta, infatti, del primo impianto italiano a produrre biometano a partire dalla frazione umida dei rifiuti. Recentemente presentato in via ufficiale, l’impianto realizzato da Sorgenia dovrebbe entrare in funzione entro fine anno, per trasformare, ogni anno, circa 35.000 tonnellate di frazione organica urbana e altri materiali biodegradabili (come il cippato dei boschi del Ticino) in circa 4 milioni di metri cubi di biometano in forma gassosa, direttamente immesso nella rete nazionale gestita da Snam.
Un aspetto particolarmente interessante è che tutto ciò avverrà in piena autosufficienza energetica e senza alcun tipo di emissione inquinante, grazie all’innovativa tecnologia sviluppata e brevettata da Agatos che unisce biodigestione, biomasse e fotovoltaico. Gli unici sottoprodotti della lavorazione, infatti, saranno un combustibile solido di alta qualità e un fertilizzante privo di inquinanti. L’impianto di Marcallo con Casone si inserisce dunque all’interno di quella visione di economia circolare e sostenibilità che sta guidando la transizione energetica europea. In particolare, ha affermato il Governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana, l’impianto soddisfa due importanti requisiti: “circolarità, perché si riutilizza una parte di rifiuti organici e di biomasse, e sostenibilità, perché è un impianto che crea energia pulita e agevola autonomia energetica".
Con 1,92 miliardi di euro previsti nel PNRR per lo sviluppo di biogas e biometano, l’impianto di Marcallo con Casone rappresenta una realtà innovativa alla quale guardare, per sviluppare impianti a impatto ambientale limitato, in grado di valorizzare scarti evitando la produzione di emissioni inquinanti. Tutto ciò, però, richiede un necessario superamento di tutte quelle problematiche burocratiche che al momento stanno paralizzando l’avanzamento della transizione energetica, come evidenziato da Piero Gattoni, presidente del Consorzio italiano biogas: sarebbero decine gli impianti a biogas e biometano fermi in attesa dei necessari decreti attuativi.
La burocrazia necessita ora di tenere il passo con l’innovazione: solo in questo modo la transizione energetica può diventare realtà anche in Italia.
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