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“Abbiamo lottato accanto a chi chiede più democrazia, più libertà. A chi chiede di proteggere il proprio pensiero, accanto a coloro che continuano a chiedere un’informazione libera e indipendente. Arrivederci Presidente!”
In simili occasioni qualsiasi scritto appare superfluo e inopportuno ma il dovere di rendere omaggio ad una persona del calibro e dello spessore di David Sassoli è necessario.
David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo, è venuto a mancare alle 1.15 dell’11 Gennaio presso il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (PD) dove era ricoverato. Nato il 30 Maggio 1956 a Firenze, David Sassoli sin da ragazzo mostra particolare interesse nei confronti del giornalismo, interesse che sfocerà negli anni in passione tale da diventare un volto noto per anni alle famiglie italiane per la conduzione dei telegiornali su alcune delle principali reti del Paese. Terminata la carriera giornalistica nel 2009, si dedica a quella politica diventando capolista del Partito Democratico a Bruxelles, Vice Presidente del Parlamento europeo e infine Presidente il 3 luglio 2019, eletto con 345 voti al secondo scrutinio. Al centro del suo operato di Presidente del Parlamento europeo nonché di uomo sensibile e attento al mondo, Sassoli ha sin dall’inizio posto tematiche che, così come le aveva definite nel suo discorso di insediamento, generano trasformazioni epocali: disoccupazione giovanile, migrazioni, cambiamenti climatici, rivoluzione digitale, nuovi equilibri mondiali. “Per essere governate hanno bisogno di nuove idee, del coraggio di saper coniugare grande saggezza e massimo d’audacia” aveva inoltre commentato. Se ne va una figura del giornalismo e della politica che era riuscita ad entrare in contatto con i più giovani, con chi cerca punti di riferimento in un’Europa in cui spesso predominano gli egoismi nazionali anziché lo spirito comunitario che si respirava con la pubblicazione del Manifesto di Ventotene del 1944. Il 17 dicembre 2021, in occasione del discorso per gli auguri di Natale, David Sassoli ha dichiarato “Abbiamo lottato accanto a chi chiede più democrazia, più libertà. A chi chiede di proteggere il proprio pensiero, accanto a coloro che continuano a chiedere un’informazione libera e indipendente”. Diciamo arrivederci a chi con coraggio ha fatto delle proprie passioni un mestiere, a chi ha lottato per rendere l’informazione scevra da qualsiasi vincolo, a chi ha dato un volto “umano” alle istituzioni. Arrivederci, Presidente!
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