Dazi: l’Unione Europea risponde a Trump
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Dazi: l’Unione Europea risponde a Trump

Il 12 marzo 2025 segna una data cruciale nelle relazioni commerciali transatlantiche: gli Stati Uniti hanno implementato dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio, una mossa che ha scatenato una pronta risposta dall'Unione Europea (UE). Questa escalation rappresenta un capitolo significativo nella complessa dinamica delle guerre commerciali globali.​

L'amministrazione del Presidente Donald Trump ha giustificato l'imposizione dei dazi come una misura per proteggere l'industria siderurgica nazionale, affermando che l'afflusso di metalli stranieri minaccia la sicurezza economica degli Stati Uniti. Tuttavia, questa decisione è stata percepita da molti come un atto di protezionismo che potrebbe destabilizzare le relazioni commerciali internazionali. È importante notare che durante il primo mandato di Trump (2017-2021) erano già stati introdotti dazi simili, ma le nuove tariffe sono state applicate "senza eccezioni e senza esenzioni" .​

In risposta, l'UE ha annunciato l'introduzione di dazi su una serie di prodotti statunitensi per un valore complessivo fino a 26 miliardi di euro. Queste misure saranno attuate in due fasi:​

  1. Prima Fase (dal 1º aprile 2025): Reintroduzione delle contromisure già adottate nel 2018 e nel 2020, che riguardano prodotti come barche, motociclette e bourbon, per un valore stimato di 8 miliardi di euro.​
  2. Seconda Fase (metà aprile 2025): Implementazione di nuove tariffe su ulteriori prodotti statunitensi, per un valore aggiuntivo di 18 miliardi di euro, previa consultazione con gli Stati membri e le parti interessate 

La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha espresso profondo rammarico per la decisione degli Stati Uniti, sottolineando che "i dazi sono tasse" che danneggiano sia le imprese che i consumatori, interrompendo le catene di approvvigionamento e creando incertezza economica

La mossa degli Stati Uniti ha provocato reazioni anche da altri partner commerciali. Il Canada ha annunciato l'intenzione di implementare misure reciproche, mentre la Cina ha dichiarato che prenderà "tutte le misure necessarie" per proteggere i propri interessi . Queste reazioni indicano una potenziale espansione delle tensioni commerciali a livello globale.​

L'escalation delle tariffe tra Stati Uniti e UE solleva preoccupazioni riguardo a una possibile guerra commerciale, che potrebbe avere ripercussioni significative sull'economia globale. Le imprese potrebbero affrontare costi più elevati per le materie prime, con conseguenti aumenti dei prezzi per i consumatori. Inoltre, l'incertezza potrebbe influenzare negativamente gli investimenti e la crescita economica.​

Nonostante le tensioni, entrambe le parti hanno espresso la volontà di trovare una soluzione negoziata. La Presidente von der Leyen ha incaricato il Commissario per il Commercio, Maroš Šefčovič, di riprendere i colloqui con gli Stati Uniti per esplorare soluzioni alternative . Tuttavia, resta da vedere se queste iniziative diplomatiche riusciranno a disinnescare la situazione o se assisteremo a una ulteriore intensificazione delle misure protezionistiche.

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