

Sono da poco terminate le sfilate sulle passerelle di Milano e di Parigi, eventi che ancora una volta hanno messo in luce l’importanza dell'industria tessile nel panorama globale. Questo settore, da sempre centrale nella nostra società, continua a influenzare cultura, economia e innovazione, ma al contempo porta con sé un impatto ambientale che non può essere sottovalutato. Un aspetto cruciale per comprendere tale impatto è la Carbon Footprint, ovvero l’impronta di carbonio, che misura le emissioni di gas serra generate durante l'intero ciclo di vita di un prodotto, dalla produzione alla distribuzione, fino al suo smaltimento. La consapevolezza di questo impatto sta crescendo, spingendo il settore a riflettere su come possa evolversi in modo più sostenibile, senza compromettere l'eleganza e la qualità che da sempre lo caratterizzano.
L’evoluzione del settore e le sue conseguenze
Il ruolo dei consumatori e delle normative
Le pressioni per un cambiamento arrivano sia dai consumatori che dalle normative internazionali. Da un lato, i clienti sono sempre più consapevoli e richiedono trasparenza su materiali e processi produttivi. Dall’altro, le istituzioni impongono regolamenti più stringenti, come il Regolamento dell’Unione Europea sulla progettazione di prodotti sostenibili, che introduce criteri rigorosi per favorire la circolarità e ridurre l’impatto ambientale del settore tessile.
La misurazione dell’impronta di carbonio
Soluzioni per un futuro sostenibile
Un settore responsabile
Il ruolo di TÜV Italia nella certificazione della sostenibilità
Inoltre, TÜV SÜD ha recentemente lanciato il podcast "100% Made in Sustainability", con l’obiettivo di chiarire i concetti fondamentali della sostenibilità nel settore, spesso soggetti a interpretazioni ambigue. Il podcast nasce per offrire un orientamento sia ai consumatori che all’intera filiera produttiva, facendo luce sulla confusione generata da pratiche come il greenwashing e dalla crescita della fast fashion, che negli ultimi vent’anni ha trasformato radicalmente le abitudini di consumo. Attraverso otto episodi, il podcast fornisce spiegazioni chiare su ciò che sta accadendo, con particolare attenzione agli sviluppi in Europa, per contribuire a un futuro più sostenibile.
“La classe non è acqua”, ma deve essere anche sostenibile. In un mondo in cui la bellezza e l’eleganza non possono più essere separate dalla responsabilità ambientale, è fondamentale che l’industria tessile evolva, abbracciando un futuro in cui la qualità e il design si uniscano a scelte consapevoli per il pianeta. La vera classe è quella che guarda al domani, senza sacrificare il presente.
Raffaella Santoro
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