Trump dichiara guerra al Green New Deal: e ora?
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Trump dichiara guerra al Green New Deal: e ora?

L’insediamento di Donald Trump come 47° Presidente degli Stati Uniti segna una decisa inversione di rotta rispetto alle politiche ambientali adottate durante l’amministrazione Biden. Il discorso inaugurale di Trump ha chiarito sin da subito il suo atteggiamento ostile verso il Green New Deal e, più in generale, verso l’economia verde. Nulla di inaspettato: durante la campagna elettorale, infatti, Trump ha fatto capire che l’economia statunitense del prossimo quadriennio sarebbe stata «svincolata», con meno regole e meno tasse.

Il primo dei pilastri dell’ex presidenza democratica scosso dalla promessa tuonante di un ritorno, per l’America all’ “età dell’oro”, è stato il Green New Deal. Definito da Trump una “gabbia” che ha frenato lo sviluppo economico degli Stati Uniti, il neo presidente ha subito promesso di cancellarlo. “Dichiareremo un’emergenza nazionale energetica”, ha affermato, annunciando il via libera all’estrazione di petrolio e gas come strumento per riportare le imprese manifatturiere nel Paese. Trump ha inoltre criticato l’obbligo di vendita di auto elettriche, dichiarando: “Gli americani saranno di nuovo liberi di comprare le auto che vogliono”.

Le politiche di Trump rappresentano una netta battuta d’arresto per l’economia verde. L’amministrazione Biden aveva incentivato lo sviluppo delle energie rinnovabili e favorito la transizione verso la mobilità elettrica. Ora, con il ritorno alle politiche fossili, il rischio è quello di perdere la leadership tecnologica ed economica in settori chiave come l’energia solare, l’eolico e l’innovazione industriale. Certo è che l’abbassamento dei prezzi dell’energia, ottenuto attraverso l’estrazione massiccia di petrolio e gas, potrebbe ridurre l’inflazione a breve termine. Tuttavia, ciò rischia di disincentivare ulteriormente gli investimenti privati in fonti rinnovabili e tecnologie pulite, creando un effetto domino su scala globale.


E l’Europa?

Le dichiarazioni di Trump non hanno lasciato indifferente l’Europa: la promessa del neo eletto Donal Trump di abbassare i costi energetici americani per attrarre ed incentivare gli investimenti industriali è una sfida diretta alle economie europee, già impegnate in un difficile equilibrio tra decarbonizzazione e competitività economica.

Un eventuale disimpegno degli Stati Uniti dalle politiche ambientali globali potrebbe indebolire accordi come il Green Deal Europeo e rallentare l’adozione di standard internazionali sulla sostenibilità. La concorrenza di un’America più competitiva, ma meno attenta all’ambiente, rischia di creare un effetto emulativo in altre economie, soprattutto in Paesi emergenti che cercano di bilanciare crescita e sostenibilità.

La domanda che sorge spontanea è quindi: può una sola presidenza invertire una tendenza che sembrava ormai consolidata? L’economia verde, con il suo focus su rinnovabili, efficienza energetica e sostenibilità, non è solo una scelta ambientale, ma una necessità economica di lungo termine. Tuttavia, le politiche di Trump potrebbero rallentare questo progresso.

L’auspicio è che la comunità internazionale e leeconomie verdi dovranno lavorare ancora più intensamente per contrastare questa nuova direzione e garantire che la sostenibilità rimanga una priorità globale.


Immagine di copertina: di Jürgen, Pixabay

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