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Alla Camera la proposta di inchiesta parlamentare sul rischio idrogeologico. Questa settimana approda alla Camera dei Deputati il documento chiamato Doc. XXII, n. 31-A, cioè la proposta di istituire una Commissione di Inchiesta Parlamentare sul rischio idrogeologico. Un documento interessante, anche se va notato lo strafalcione nel titolo che rimanda a eventi calamitosi del 2009 e nel testo invece si parla di 2019, tanto che potete consultarloa questo link.
La parte che risulta molto interessante è quella relativa agli articoli soppressi finora, perché sono stati eliminati 11 articoli (più correttamente Lettere o Commi) in questi 5 anni di lavori e tra questi ce ne sono alcuni che sembrano abbastanza importanti per una commissione parlamentare, come la lettera f) dell'articolo 2 che recitava:
f) chiarire il quadro delle responsabilità e delle competenze dei diversi livelli istituzionali;
Alla luce delle ultime discussioni tra Governo e Regione sulla penultima alluvione devastante dell'Emilia-Romagna, sembrava un tema importante da chiarire, almeno per sapere chi deve fare cosa da subito senza discuterne a uragani passati. Ma le leggi sono complesse e le dinamiche parlamentari pure, tant'è che solo per la commissione d'inchiesta si discute da cinque anni mentre mezza Italia è stata dilaniata a turno da fenomeni atmosferici sempre più violenti ed improvvisi.
Comunque per capire cosa appare non importante sul tema al Parlamento, ecco tutta la lista delle soppressioni:
Articolo 2, lettera
a) verificare l’attuazione, l’efficacia e l’appropriatezza della normativa nazionale, regionale e degli enti locali vigente in materia di contrasto del dissesto idrogeologico, del rischio idraulico e del rischio sismico, indagando sulle principali diffisoppressa Atti Parlamentari — 5 — Camera dei Deputati XIX LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. XXII N. 31-A coltà e farraginosità degli iter per l’apertura dei cantieri e l’esecuzione delle opere necessarie;
Articolo 2, lettera
b) individuare eventuali carenze e criticità della normativa vigente in materia di microzonazione sismica, di messa in sicurezza del territorio nazionale e di difesa del suolo, anche valutando, a tale fine, le eventuali conseguenze negative derivanti dall’evoluzione e dai cambiamenti della stessa normativa e dei diversi soggetti di volta in volta competenti in materia;
e) individuare e proporre soluzioni di carattere normativo e amministrativo al fine di realizzare la più adeguata ed efficace strategia per il contrasto del dissesto idrogeologico; soppressa f) chiarire il quadro delle responsabilità e delle competenze dei diversi livelli istituzionali;
f) chiarire il quadro delle responsabilità e delle competenze dei diversi livelli istituzionali;
m) valutare l’evoluzione delle condizioni di vita delle popolazioni interessate, con particolare riferimento agli aspetti abitativi, socio-sanitari, scolastici e all’accesso ai servizi essenziali;
o) verificare lo stato della ricostruzione nei centri urbani e nelle aree interessate dagli eventi sismici o calamitosi con riferimento all’edilizia sia pubblica che privata, nonché le cause degli eventuali ritardi riscontrati;
r) valutare l’incidenza degli eventi calamitosi sulle attività economiche, professionali e imprenditoriali e specificamente soppressa sui differenti comparti produttivi presenti nelle aree coinvolte, con riferimento sia alle dimensioni delle attività insediate, sia al settore di interesse;
u) verificare le criticità territoriali e lo stato di avanzamento dei progetti previsti dalla specifica missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e il relativo impatto sulle criticità del territorio.
Foto credits: https://pixabay.com/it/photos/ciclone-tempesta-uragano-nuvole-2102397/
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