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Con processi di alto profilo in corso in Italia e in Francia su casi di donne uccise e ripetutamente aggredite dai loro partner, i deputati europei discuteranno con la Commissione, lunedì, della necessità di combattere il problema sistemico della violenza di genere in Europa. Il problema in questione è infatti tutt'altro che risolto, anzi, secondo i dati pubblicati dal Parlamento Europeo il fenomeno ha alcune tendenze che preoccupano i rappresentanti politici, ecco un esempio:
Si stima che almeno 600 000 donne in Europa e 200 milioni di donne al mondo abbiano subito mutilazioni genitali femminili. Se la pratica dovesse proseguire al ritmo attuale, tra il 2015 e il 2030 sarebbero 68 milioni le ragazze vittime di mutilazioni nei 25 paesi in cui è diffusa questa pratica atroce e in cui sono disponibili dati in merito.
600 000
le donne in Europa che hanno subito mutilazioni genitali femminili. L'UE partecipa attivamente agli sforzi internazionali tesi a promuovere l'eliminazione delle mutilazioni genitali femminili. Discussioni in merito fanno parte dei dialoghi politici e sui diritti umani con paesi terzi e con organizzazioni regionali, così come dei dialoghi periodici sulla lotta alla violenza contro le donne con le organizzazioni della società civile e per i diritti umani.
Ci sono già molte iniziative in corso per tutelare le donne come il numero europeo di assistenza:
Nel novembre 2022 la Commissione europea ha annunciato la creazione di un numero unico di assistenza telefonica a livello di UE per le vittime di violenza contro le donne. Il numero è 116 016. Le donne vittime di violenza potranno chiamare lo stesso numero in tutta l'UE per accedere a consulenza e sostegno. Entro fine aprile 2023 gli Stati membri devono riservare il numero comune dell'UE cui collegare le linee di assistenza telefonica nazionali
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