Cosa prevede la CSRD per le PMI
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Cosa prevede la CSRD per le PMI

Il Decreto Legislativo n. 125 del 6 settembre 2024, che recepisce la direttiva europea 2022/2464/UE, introduce importanti novità riguardanti la rendicontazione di sostenibilità, con specifiche disposizioni per le piccole e medie imprese (PMI). L'obiettivo principale del decreto è migliorare la trasparenza delle informazioni aziendali su temi ambientali, sociali e di governance.

Per quanto riguarda le PMI quotate, il decreto stabilisce che tali società, se superano specifici criteri finanziari e di occupazione, saranno soggette all’obbligo di rendicontazione. In particolare, le PMI rientrano in questi obblighi se, alla chiusura del bilancio, soddisfano almeno due dei seguenti requisiti:

  • Un totale dello stato patrimoniale compreso tra 450.000 e 25.000.000 di euro.
  • Ricavi netti delle vendite e delle prestazioni tra 900.000 e 50.000.000 di euro.
  • Un numero medio di dipendenti tra 11 e 250.

Tuttavia, il decreto prevede alcune deroghe per le PMI, in modo da ridurre l’onere amministrativo. Le PMI che non superano tali soglie o che sono di dimensioni particolarmente ridotte (micro-imprese) possono beneficiare di semplificazioni, soprattutto nella fase iniziale di adozione delle nuove normative.

In generale, le micro-imprese (quelle con meno di 10 dipendenti, ricavi sotto i 900.000 euro e un bilancio inferiore ai 450.000 euro) non saranno soggette agli stessi obblighi di rendicontazione, ma potranno comunque volontariamente adeguarsi alle nuove regole per migliorare la trasparenza delle loro attività.

Queste disposizioni fanno parte di un più ampio impegno dell'Unione Europea e del governo italiano per promuovere una gestione aziendale responsabile e sostenibile, con particolare attenzione all’impatto ambientale e sociale delle attività imprenditoriali.

Foto credits: Foto di StockSnap da Pixabay

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