Le nuove regole per la startup all’esame del Senato
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Le nuove regole per la startup all’esame del Senato

Le nuove regole per le startup all'esame del Senato. Questa settimana è arrivato in aula il disegno di legge 816-A, finalizzato alla promozione e allo sviluppo delle start-up e delle piccole e medie imprese (PMI) innovative. Un documento che è stato approvato dalla Camera il 21 luglio 2023 e che ha come obiettivo principale il potenziamento del sistema di agevolazioni fiscali destinate a questo settore. Il disegno di legge propone ad esempio che i contribuenti incapienti, cioè coloro che non possono sfruttare appieno le detrazioni per insufficienza di imposta dovuta, potranno trasformare l'eccedenza non detraibile in credito d'imposta, utilizzabile nella dichiarazione dei redditi o in compensazione. Ma è solo un esempio perché ci sono diversi punti in discussione come l'esenzione delle plusvalenze dalla cessione di quote di imprese innovative, o l'innalzamento del patrimonio netto per le società di investimento semplice (SiS), che passa da 25 a 50 milioni di euro. Tra gli emendamenti approvati ci sono alcune modifiche a una normativa risalente al periodo Covid e in particolare al cosiddetto "Patrimonio destinato", in particolare all'articolo 2 si è stabilito che "il Patrimonio Destinato può altresì effettuare interventi tramite la sottoscrizione di quote o azioni di organismi di investimento collettivo del risparmio di nuova costituzione e istituiti in Italia, gestiti da società per la gestione del risparmio autorizzate ai sensi dell'articolo 34, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, o da gestori autorizzati ai sensi degli articoli 41-bis, 41-ter e 41-quater, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n.58, la cui politica di investimento sia coerente con le finalità del Patrimonio Destinato". 

Si tratta di una modifica rilevante e che recepisce le modifiche al regolamento UE n. 651/2014, recentemente modificato per ampliare le opportunità di finanziamento. Potenzialmente la nuova normativa può rappresentare un passo importante per rafforzare la competitività del sistema produttivo italiano e per attrarre nuovi investimenti, soprattutto in settori ad alta intensità tecnologica e innovativa. Viene inoltre evidenziato come le modifiche apportate alla normativa abbiano ottenuto risultati positivi, contribuendo a creare un quadro normativo più organico e favorevole per le imprese operanti nei settori dell'innovazione tecnologica. Dal punto di vista finanziario, il disegno di legge prevede oneri stimati in 1,8 milioni di euro annui a partire dal 2025, coperti attraverso il Fondo per interventi strutturali di politica economica. Tuttavia, il provvedimento è considerato fiscalmente sostenibile nel lungo periodo, grazie agli effetti positivi stimati sull'economia e al potenziale aumento delle entrate fiscali derivanti dalla crescita delle attività imprenditoriali innovative. 

foto credits: Foto di Moondance da Pixabay

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