Decommissioning nucleare in Italia: stato e prospettive
Sostenibilità

Decommissioning nucleare in Italia: stato e prospettive

Molti punti sono ancora da chiarire sul tema, anche in vista del possibile ritorno al nucleare.

Il decommissioning nucleare rappresenta una delle sfide più complesse per l'Italia. Dopo la chiusura delle centrali nucleari a seguito del referendum del 1987, il paese ha avviato un processo di smantellamento degli impianti esistenti. La società di Stato Sogin è responsabile del decommissioning delle centrali nucleari italiane, gestendo anche i rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare​​.

Le attività di decommissioning includono il mantenimento in sicurezza degli impianti, l'allontanamento del combustibile nucleare esaurito, la decontaminazione e lo smantellamento delle installazioni nucleari, e la gestione dei rifiuti radioattivi in attesa del loro trasferimento al Deposito Nazionale. Questo processo è complesso e richiede una pianificazione meticolosa e l'implementazione di soluzioni tecnologiche avanzate per garantire la sicurezza e l'efficacia delle operazioni​​​.

Ad esempio, presso la centrale nucleare di Caorso, sono stati completati vari passaggi chiave del processo di decommissioning. L'allontanamento dei 1032 elementi di combustibile irraggiato è iniziato nel dicembre 2007, con il riprocessamento dei materiali per separare le materie valorizzabili dai rifiuti finali. Questo processo ha incluso la decontaminazione del circuito primario, lo smantellamento e la rimozione del turboalternatore, e la demolizione delle torri di raffreddamento. Inoltre, il trasferimento in Slovacchia dei 5900 fusti di materiali radioattivi prodotti durante il funzionamento della centrale è stato completato a inizio 2022​​.

La gestione dei rifiuti radioattivi è un'altra componente cruciale del decommissioning. I rifiuti sono attualmente stoccati in depositi temporanei in attesa del loro trasferimento al Deposito Nazionale, che deve ancora essere individuato. Il Deposito Nazionale sarà una struttura di superficie destinata a ospitare tutti i rifiuti radioattivi prodotti in Italia, inclusi quelli derivanti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare. La costruzione di questa struttura richiede il rispetto dei più elevati standard di sicurezza radiologica e ambientale​.

La questione del sito per il Deposito Nazionale è ancora aperta. La Sogin ha pubblicato la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAI) per il deposito, ma la scelta finale del sito richiederà ulteriori studi e consultazioni pubbliche. La sicurezza e l'accettabilità sociale sono fattori critici per il successo di questo progetto, e il coinvolgimento delle comunità locali sarà essenziale​​.

Il decommissioning nucleare in Italia rappresenta un campo di attività pionieristico a livello mondiale, data la chiusura precoce delle centrali rispetto ad altri paesi. Questo processo offre anche opportunità per l'innovazione tecnologica e lo sviluppo di competenze specialistiche che possono essere esportate a livello internazionale. Sogin, ad esempio, è coinvolta in progetti di decommissioning anche al di fuori dell'Italia, contribuendo alla gestione sicura dei rifiuti nucleari a livello globale​.

Per approfondire il tema leggi l'Insights: il nucleare di Nonsoloambiente.


Bibliografia:


Immagine di copertina: Kurt KlementPixabay

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