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Nel paese sono 90 i miliardi di euro di danni calcolati, causati dal cambiamento climatico. Ispra ha scelto di affiancare banche, imprese e investitori per migliorare la lettura dei dati ambientali.
Il clima sa come mettere in ginocchio l’economia italiana. Citando uno studio dell’ EEA (Agenzia europea per l’ambiente), Ispra ha ricordato che sono 90 i miliardi di euro di danni cumulati nei 40 anni intercorsi fra il 1980 e il 2020, causati da tempeste, ondate di caldo e alluvioni. Si tratta di circa 2,25 miliardi di euro in media all’anno.11 miliardi di euro di danni è possibile ricondurli soltanto alle due alluvioni in Emilia-Romagna e Toscana. Gli eventi meteo estremi sono aumentati anche nel 2023, con un +22% rispetto al 2022, aumentando il rischio di vedere allungato anche “il conto” che la natura sta presentando a l’uomo, con conseguenze importanti su bilanci e rendimenti. “Gli eventi naturali estremi legati al cambiamento climatico aumentano sempre più in frequenza e intensità - ha spiegato Ispra - generando disastri che rischiano di mandare in crisi il sistema finanziario, assicurativo e bancario”.
"La sfida ambientale per la finanza sostenibile: metodologie, informazioni e indicatori ambientali" è il documento che l’Istituto ha pensato per offrire supporto metodologico e orientamento nella rendicontazione della sostenibilità ambientale, in linea con i nuovi standard europei. Non è un “documento per tutti”, ma ha destinatari chiari in aziende, investitori e banche alle prese non solo con le rendicontazioni ESG, ma con la necessità di programmare tenendo conto del clima in cambiamento.
Ispra può supportare imprese, investitori e banche, perché ha capacità di lettura del dato ambientale che è oggi di importanza strategica. Il documento ha appunto l'obiettivo di fornire supporto tecnico-scientifico, ma è anche uno strumento operativo per aiutare a comprendere e generare le informazioni richieste, facilitando la rendicontazione della sostenibilità e migliorando la comparabilità e la qualità dei dati. Propone metodologie di calcolo e indicatori chiave di prestazione (KPI) per rendere più uniformi e verificabili le informazioni ambientali. È un supporto utile anche per le Autorità di vigilanza e controllo, perché migliora la trasparenza e l'accuratezza delle informazioni fornite dalle imprese. Punta a facilitare l'accesso a dati pubblici utili per valutare i rischi climatici e ambientali delle imprese, affrontando le attuali difficoltà legate alla scarsità e inaccessibilità di tali dati. Infine, “La sfida per la Finanza sostenibile”, il documento dell’ISPRA, fornisce l’indicazione per analizzare i rischi fisici derivanti da frane e alluvioni: attraverso un toolkit appositamente realizzato sulla piattaforma IdroGeo, l’azienda che opera in un determinato territorio può procedere a una prima autovalutazione effettuando l’indagine sul sito di interesse, inserendo le coordinate geografiche per rilevare la propria esposizione a rischi idraulici o franosi.
Il documento “La sfida per la Finanza sostenibile” dà seguito alle indicazioni di lavoro che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha assegnato all’ISPRA, in particolare per lo sviluppo di attività di supporto all’implementazione di norme in materia di finanza sostenibile, ed è coerente con quanto portato avanti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nell’ambito del tavolo nazionale sulla finanza sostenibile.
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Immagine di copertina: Chris Gallagher, Unsplash
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