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La voce dell’Europa di oggi è Pietro Fiocchi, europarlamentare del Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei.
In vista delle prossime elezioni europee, che si terranno l’8 e il 9 giugno, abbiamo intervistato l’europarlamentare Pietro Fiocchi. Abbiamo avuto modo di discutere alcuni temi più recenti della Commissione ENVI e le aspettative per il futuro della sostenibilità ambientale in Europa.
La caccia è centrale nella sua comunicazione. Come questa
si lega al divieto alla carne sintetica in Italia e alla posizione di
Bruxelles?
La caccia non è centrale nella mia attività parlamentare né nella comunicazione; tuttavia, non nego che la categoria di cittadini onesti che mi ha gratificato ed onorato con la preferenza sia composta da cacciatori ma anche da pescatori, tiratori, allevatori e agricoltori, tutti legati alla Civiltà rurale. Dedico pertanto una particolare attenzione a queste categorie, senza escludere le altre che mi hanno consentito di arrivare a Bruxelles.
La carne di selvaggina e cacciagione è quanto di più sano esista in natura, in quanto priva di colesterolo, antibiotici, coloranti e conservanti. Non si dimentichi che la dieta mediterranea e le eccellenze della filiera agro-alimentare italiana garantiscono la genuinità dei prodotti al consumo. Le multinazionali hanno proposto come alternativa la carne sintetica, che ha caratteristiche organolettiche simili, ma non equiparabili alle carni bovine delle razze nobili allevate nel nostro Paese, come la “Chianina” toscana e la “Fassona” piemontese, che rappresentano, insieme a tutte le altre, un vanto per l’Italia.
In Europa, le forze politiche permeate da una forte connotazione “verde” hanno proposto fra i cibi alternativi gli insetti e le farine da essi derivanti, comprese alcune specie di cavallette e larve che, confrontate con le tradizioni gastronomiche italiane, non penso suscitino l’interesse delle famiglie italiane. Oltre a essere cacciatore, sono anche pescatore; uso le camole per catturare le trote che cucina mia moglie. Mi si consenta una battuta: “lascio le camole alle trote e le trote agli umani”.
Cosa ne pensa della direttiva 2024/825 sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde?
Non mi sono occupato direttamente di questa direttiva per dedicarmi ad altri dossier, per cui non posso più di tanto entrare nel merito. Che vi sia l’opportunità di una transizione verde è concepibile, purché sia condivisa e non imposta dall’alto, soprattutto senza penalizzare le categorie e i posti di lavoro. Personalmente, sono per uno sviluppo sostenibile che armonizzi impresa ed ambiente senza gravare pesantemente sugli operatori, con la conseguente desertificazione del sistema produttivo, economico e sociale del Paese. La conseguenza sarebbe la delocalizzazione industriale verso paesi extraeuropei che non hanno vincoli e che farebbero concorrenza all’intera Europa.
In vista delle prossime elezioni, cosa si aspetta dall’Europa in ambito ambientale per i prossimi cinque anni? E quale crede possa essere il ruolo dell’Italia?
Tutto dipende dai risultati che usciranno dalle urne e dalle maggioranze che si creeranno in Europa. Il mio auspicio è che il pensiero verde che ha permeato l’Europa e che ha partorito quelle che vengono considerate dall’opinione pubblica delle vere e proprie “ecofollie”, di cui oltretutto non si sa chi si debba far carico, venga meno, permettendoci di affrontare i vari problemi esistenti in modo pragmatico e con buon senso. Credo in un’Europa dei popoli sempre più coesa che generi crescita, lavoro e benessere. L’Europa attualmente è il continente che ha meno crescita in assoluto, e i paesi BRICS sono pronti ad approfittare di qualsiasi opportunità che gli venga concessa.
Immagine di copertina: Ufficio territoriale Fiocchi
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Pietro Fiocchi, classe 1964, dopo una carriera nell’imprenditoria ha scelto di candidarmi alle Elezioni Europee con Fratelli d'Italia ha scelto di candidarsi alle Elezioni Europee con Fratelli d'Italia ed è stato eletto nel 2019 alla carica di europarlamentare. Appartenente al gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei fa parte della Commissione parlamentare europea per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare. Si è impegnato come membro delle commissioni ENVI, ITRE, BECA, SANT e D-US.
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