Educazione e mobilità attiva per vivere meglio le città
Sostenibilità

Educazione e mobilità attiva per vivere meglio le città

Recuperare la dimensione umana dello spazio urbano a partire dalle scelte di mobilità: questo l’obiettivo dell’accordo tra FIAB e Rete delle Cattedre UNESCO.

Educazione e mobilità attiva come pilastri del benessere delle città e di chi le abita. L’accordo quadro siglato tra FIAB-Federazione Italiana Ambiente e BiciclettaReCUI-Rete delle Cattedre UNESCO Italiane parte proprio da questo assunto e da un obiettivo comune: lo sviluppo di progetti condivisi, finalizzati al recupero della dimensione umana nello spazio pubblico del territorio, e alla promozione di uno stile di vita attivo, a partire dalle scelte di mobilità. 

Nei fatti, la partnership unisce il principio dell’educazione al vivere comune, promosso dalla Rete delle Cattedre UNESCO Italiane, alla competenza di FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta nell’instaurare solidi rapporti con la società civile di città e territori, attraverso l’azione delle oltre 190 associazioni locali. 

Come si legge nella nota stampa, FIAB e ReCUI riconoscono l’importanza di promuovere azioni per contrastare la crisi climatica e tutelare l’ambiente, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030. La convinzione alla base è che solo attraverso attività di sensibilizzazione e informazione sui rischi legati al clima e ai disastri naturali è possibile favorire una maggiore presa di coscienza da parte della collettività sull’importanza della tutela dell’ambiente, dalla biodiversità e degli ecosistemi.

 

Salute e inclusione per città più vivibili

La città è indubbiamente una delle migliori invenzioni dell’homo sapiens anche se, dopo quasi 8 mila anni, è stata trasformata negli ultimi 50-60 anni in una realtà patogenica, soprattutto per i bambini e per gli anziani” ha aggiunto Andrea Lenzi, professore della Cattedra UNESCO “Education and research for improved urban health and wellbeing in cities” dell’Università La Sapienza di Roma. “Una delle terapie più semplici e meno costose per contrastare questa situazione è camminare o muoversi in bicicletta. E l’educare le persone a questa necessità ha una grande valenza”.
 

Un concetto di cui FIAB è promotrice, come ha sottolineato il presidente Alessandro Tursi: “Rendere le città a misura di bicicletta significa renderle accessibili, non solo come destinazione del tempo libero ma anche per la formazione più qualificata e per le migliori opportunità lavorative. La bici è, inoltre, uno strumento di inclusione socio-economica, laddove invece le città a misura di auto sono diventate sempre più invivibili e escludenti”.

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L’idea di osservare il territorio e le comunità che lo abitano significa ripensare al welfare e al wellbeing insieme, riportando il tema della salute non solo a un’assenza di malattia, ma alla capacità di vedere se stessi nello spazio circostante e nel tempo” ha affermato il Portavoce ReCUI Patrizio Bianchi al momento della firma dell’accordo, avvenuta in occasione dell’evento Education, Science and Culture of Mobility and Wellbeing in our Cities presso l’Università di Ferrara (Economia e Marketing).

  

Dalle parole ai fatti: le prime azioni promosse

Quali sono, dunque, le proposte sul tavolo? Come la collaborazione influirà direttamente sul benessere dei cittadini?
 

Tra gli interventi della neonata collaborazione tra FIAB e ReCUI si contano:

  • la pubblicazione di decaloghi sulla salvaguardia dell’ambiente attraverso l’uso di mezzi di trasporto ecosostenibili come la bicicletta;
  • l’implementazione di buone prassi per favorire nel quotidiano la mobilità sostenibile sia per gli adulti sia per bambini, bambine e adolescenti;
  • iniziative e campagne informative a favore della tutela dell’ambiente, dello spazio pubblico e dell’educazione al benessere;
  • offerta di supporto tecnico ai Comuni che vogliono creare percorsi dedicati casa-scuola-casa, da compiere in bici o a piedi.

Azioni che, se messe in pratica sui territori a partire dalle loro peculiarità e dalle necessità rilevate, possono fare la differenza in termini di sostenibilità, vivibilità, salute e benessere.
    


Immagine di copertina: Tobias Cornille, Unsplash

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