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L’OMS esorta ad aumentare gli investimenti nell’approccio “One Health” per gestire al meglio il benessere di esseri umani, animali, piante e ambiente.
Ma cosa significa One Health? È un approccio che parte dal presupposto che le azioni e le politiche umane possano influenzare la salute degli animali e dell’ambiente.
È anche il metodo più efficace, grazie al suo processo decisionale e alla collaborazione intersettoriale, per prevenire il sorgere di malattie zoonotiche trasmesse da vettori, assicurando così la sicurezza alimentare e mantenendo una produzione alimentare sostenibile, ridurre le infezioni resistenti agli antimicrobici e affrontare le questioni ambientali per migliorare collettivamente la salute umana, animale e ambientale, tra molte altre aree.
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Clicca quiMobilita, inoltre, la società dando modo a veterinari, medici, epidemiologi, professionisti della salute pubblica, esperti di fauna selvatica, leader della comunità e persone di diversi settori di collaborare senza silos per affrontare le principali minacce alla salute.
Garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età è anche il terzo obiettivo dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile.
I progressi fatti in merito all’aspettativa di vita e la riduzione di alcune delle cause di morte più comuni, come quelle legate alla mortalità infantile e materna, sono innumerevoli. Così come quelli in merito all’accesso all’acqua pulita e all’igiene, alla riduzione della malaria, della tubercolosi, della poliomielite e della diffusione dell’HIV/AIDS. Tuttavia, siamo ancora lontani dall’eliminare totalmente alcune malattie e affrontare numerose e diverse questioni relative alla salute.
L’approccio One Health è in qualche modo riconducibile all’Agenda nella sua interezza, ma la collaborazione dell’OMS con la FAO, il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) e l’Organizzazione mondiale per la salute animale (WOAH), lo rende particolarmente affine anche con il quindicesimo Obiettivo: Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre.
Sono, infatti, tredici milioni gli ettari di foreste che vanno perse ogni anno. Le foreste coprono ad oggi il 30% della superficie terrestre e non solo offrono cibo sicuro e riparo, ma sono anche essenziali per il contrasto al cambiamento climatico, e la protezione della biodiversità e delle dimore delle popolazioni indigene.
“Un approccio One Health ha senso per la salute pubblica, senso economico e buon senso”, ha affermato il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS. “È ovvio che possiamo proteggere e promuovere la salute degli esseri umani solo proteggendo e promuovendo la salute degli animali e del pianeta da cui dipende tutta la vita. Accogliamo con favore il crescente consenso politico su One Health a livello globale e ci impegniamo a sostenere i paesi a tradurre il concetto di One Health in un’azione che faccia la differenza”.
La crisi climatica, la contaminazione delle acque, la sicurezza alimentare e l’aumento dei focolai di malattie sono strettamente legate tra loro. L’inquinamento atmosferico causa 7 milioni di morti umane con perdite di 3 trilioni di dollari ogni anno. Mentre la resistenza antimicrobica 5 milioni, con una perdita economica prevista fino a 100 trilioni di dollari entro il 2050.
One Health è uno stile di vita che ci spinge a vivere in maniera sostenibile e ritenerci attori del cambiamento. Ogni persona può contribuire, in un ecosistema che vede ogni parte correlata. È importante quindi assicurarsi che la fauna selvatica rimanga nei loro habitat naturali e non cada vittima del commercio di fauna selvatica, ma anche che i trattamenti antibiotici prescritti dagli operatori sanitari e vengano assunti come prescritto per poter migliorare la salute delle persone e del mondo.
Immagine: Markus Winkler
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