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Mercato in leggera crescita grazie al traino dei green bond, in uno scenario che vede emergere le emissioni blu e di transizione. Il rapporto di S&P.
L’emissione di obbligazioni sostenibili raggiungerà nel 2024 un valore di 1.000 miliardi di dollari, in leggera crescita sul 2023. Un risultato segnato negativamente da una situazione macroeconomica ancora critica, ma favorito dall’aumento dei progetti di transizione energetica e da una domanda crescente proveniente dai paesi emergenti. È quanto prevede l’ultimo rapporto di S&P Global Ratings.
Il comparto delle obbligazioni sostenibili, alla luce dei volumi di raccolta raggiunti, tenderà sempre di più ad allinearsi ai trend di crescita del mercato convenzionale. La quota dei bond sostenibili è passata dal 5% del 2019 al 13% nel 2023. Nel 2024 il settore raggiungerà volumi di emissione compresi tra gli 0,95 e gli 1,05 trilioni di dollari, in leggero aumento rispetto agli 0,98 trilioni di dollari nel 2023, con una quota del 14% nel punto più alto.
I green bond continueranno a rappresentare la fetta più importante della torta. Già nel 2023 le obbligazioni verdi hanno continuano a dominare il mercato, con valori in aumento del 10% a 575 miliardi di dollari e una quota che dal 56% è salita al 59%. I social bond sono scesi dal 19% al 18%, i sustainability bond dal 17% al 16%, i sustainability-linked bond dall’8% al 7%.
Secondo il rapporto di S&P, in futuro il mercato sarà segnato da una più spiccata diversificazione dell’offerta: sono attesi infatti in crescita i blue bond, le obbligazioni che finanziano progetti per la salute degli oceani mirati all'uso sostenibile delle risorse marittime, e i transition bond, quelle obbligazioni pensate per le industrie ad alta intensità di carbonio allo scopo di sostenere i loro piano di transizione energetica verso un modello di business più green.
I bond di transizione, in grado di fornire accesso al mercato finanziario sostenibile a quei settori impegnati in piani di miglioramento del loro impatto climatico e ambientale, ma che non hanno i titoli per poter accedere ai green bond, beneficeranno già quest’anno di una serie di interventi di stimolo da parte di governi e istituzioni finanziarie. L’Autorità Monetaria di Singapore (MAS) ha, ad esempio, lanciato di recente una tassonomia di transizione, mentre il Giappone ha annunciato un piano del valore di 130 miliardi di dollari di obbligazioni di transizione nel prossimo decennio, la prima delle quali è stata avviata a febbraio 2024, con una dote di 11 miliardi di dollari.
In crescita i bond sovrani: nel 2023 hanno messo a segno il record di 160 miliardi di dollari grazie al contribuito di paesi come Francia, Germania, Italia e Regno Unito. A livello geografico infine l’Europa, che ha registrato lo scorso anno una quota del 45% dei volumi di emissione di obbligazioni sostenibili, continuerà a mantenere la sua posizione di leader, in uno scenario segnato da un lato da un mercato nord-americano in frenata, come avvenuto negli ultimi due anni, e dall’altro dall’aumento dell’importanza degli emittenti dei mercati emergenti.
Immagine di copertina: Giorgio Trovato, Unsplash
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