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Il problema della scarsa qualità dell’aria in molte città italiane è reale e conosciuto da tempo. Alcuni strumenti per restare informati e agire consapevolmente.
Hanno fatto discutere, nei giorni scorsi, i preoccupanti dati relativi all’aria che si respira nella Pianura Padana, trovatasi a registrare livelli di inquinamento atmosferico molto alti, al di sopra dei limiti legali in diverse città, in primis Milano.
I numeri attinenti al capoluogo meneghino, in particolare, hanno destato allarme, attirando l’attenzione su una concentrazione delle polveri sottili fino a 29,7 volte il valore guida annuale dell’Oms sulla qualità dell’aria, che l’ha catapultato ai primi posti della classifica delle metropoli più inquinate al mondo. In realtà, è stato sottolineato da più parti come ci siano incertezze sulla lettura e la considerazione di tali dati, diffusi dal sito svizzero IQAir, azienda dimonitoraggio e purificazione dell’aria.
Dispute che non devono far dimenticare come a cattiva qualità dell’aria sia un problema reale e pressante, capace di mietere in Europa centinaia di migliaia di vittime l'anno. Un bilancio drammatico, che nel 2021 ha spinto l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ad aggiornare le linee guida sulla qualità dell’aria, raccomandando l’abbassamento della media annuale del particolato fine (PM2.5), del particolato inalabile (PM10) e del biossido di azoto (NO2).
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Clicca quiIl dramma della Mal’aria: il report di Legambiente
I dati del più recente report di Legambiente - Mal’Aria di città 2024 - parlano chiaro: nel 2023, 18 città sulle 98 monitorate hanno superato gli attuali limiti normativi per gli sforamenti di PM10 (35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo).
Conoscere per reagire: strumenti e app
Esistono, inoltre, diverse applicazioni- facilmente identificabili sugli store- utili a monitorare, personalmente e direttamente dal proprio device, lo stato dell’aria che si respira. Fra le più autorevoli c’è lo European Air Quality Index dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, scaricabile sotto forma di app su Android e iPhone. L’utilizzo è semplice e di immediata fruizione: sfruttando i dati in tempo reale di circa 3500 stazioni di riferimento, infatti, il tool visualizza sulle mappe la concentrazione degli elementi inquinanti.
Immagine di copertina: Sam Jotham Sutharson, Unsplash
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