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Il 6 febbraio Parlamento e Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio sull'Atto per l'industria Net-Zero, che mira a rafforzare la produzione dell'UE nelle tecnologie necessarie per la decarbonizzazione.
Il Net-Zero Industry Act ha come obiettivo la produzione del 40% del fabbisogno annuale europeo di tecnologie a zero emissioni entro il 2030, sulla base dei Piani nazionali per l'energia e il clima (NECP) e di acquisire il 15% del valore del mercato globale per queste tecnologie.
Per raggiungere gli obiettivi climatici del 2030 e del 2050 l’Europa ha bisogno di una notevole quantità di tecnologie per l'energia pulita. La gran parte vengono però importate da molti Paesi non appartenenti all'UE.
Durante i negoziati, i deputati hanno discusso un unico elenco di tecnologie da sostenere. Dovrà comprendere tutte le tecnologie rinnovabili, il nucleare, la decarbonizzazione industriale, la rete, le tecnologie di stoccaggio dell'energia e le biotecnologie. La legge semplificherà inoltre il processo di autorizzazione, stabilendo tempi massimi per l'autorizzazione dei progetti in base alla loro portata e alla loro produzione.
"Questo accordo è una buona notizia per l'industria europea e segna il passo per il prossimo mandato. Per realizzare tutte le nostre ambizioni economiche, climatiche ed energetiche abbiamo bisogno dell'industria in Europa. Questo atto è il primo passo per rendere il nostro mercato adatto a questo scopo" ha dichiarato l'eurodeputato Christian Ehler (PPE, DE).
L'accordo prevede anche la creazione di iniziative Net-Zero Acceleration Valleys, che accelerano il processo di autorizzazione delegando agli Stati membri parte della raccolta delle prove di valutazione ambientale.
Criteri di sostenibilità e resilienza
Un'offerta sarà considerata non resiliente quando la percentuale di una specifica tecnologia a zero emissioni proveniente da un Paese non UE rappresenta più del 50% dell'offerta di quella specifica tecnologia a zero emissioni all'interno dell'Unione.
La legislazione incoraggerà il finanziamento attraverso i proventi del sistema di scambio di emissioni (ETS) nazionale e per la maggior parte dei progetti strategici attraverso la Piattaforma delle Tecnologie Strategiche per l'Europa (STEP), e rappresenta un passo verso un fondo di sovranità europeo, affermano i deputati.
L'accordo informale deve ora essere approvato dal Parlamento e dal Consiglio per diventare legge. Il Comitato per l'Industria, la Ricerca e l'Energia voterà sul dossier nel corso di una prossima riunione.
Immagine di copertina: Karsten Wurth
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