Manovra 2024: quali interventi per il turismo sostenibile?
Sostenibilità

Manovra 2024: quali interventi per il turismo sostenibile?

260 milioni di euro al turismo nei prossimi 3 anni: come impatterà la manovra sulla sostenibilità del comparto turistico in Italia? Intervista a Maurizio Davolio.

A fine 2023, il Governo ha approvato la manovra finanziaria che prevede lo stanziamento, per il comparto turistico, di 260 milioni di euro per i prossimi tre anni. Diversi sono gli ambiti di intervento, alcuni dei quali particolarmente cruciali per quanto riguarda il tema della sostenibilità.

Tra questi il sostegno volto al rilancio dei cammini religiosi, la cui popolarità è in crescita negli ultimi anni, così come lo è, più in generale, l’approccio al turismo “slow” legato al trekking e all’escursionismo. Risorse specifiche sono riservate anche all’accessibilità, parte integrante del concetto di sostenibilità, troppo spesso intesa soltanto dal punto di vista ambientale.

Ma sono anche altre le disposizioni che influiscono in modo più o meno diretto sul rendere il turismo più sostenibile nel nostro Paese: ne parla Maurizio Davolio, Presidente AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile) e membro del Comitato Scientifico di Nonsoloambiente.it. 

Manovra 2024: le ricadute per il turismo sostenibile

“Sicuramente il sostegno ai cammini religiosi è di grande importanza: andrebbe esteso anche ai cammini non religiosi, che godono negli ultimi anni di crescente attrattività. Allo stesso modo, è positivo lo stanziamento di fondi per il miglioramento dell’accessibilità: un tema che, prima ancora di essere considerato per le sue ricadute economiche positive, va considerato come un doveroso segno di cultura e civiltà”.

Prosegue Maurizio Davolio: “Per quanto riguarda il turismo sostenibile, la manovra fa seguito a iniziative importanti sui borghi già attuate lo scorso anno, con l’obiettivo di favorire un turismo non di massa, verso destinazioni meno note”.

La manovra ha apportato diverse novità nella fiscalità per gli affitti brevi, per i quali è stato anche introdotto un limite minimo di due notti nelle città metropolitane: “Sarebbe auspicabile lavorare creando incentivi, più che sbarramenti. Ad ogni modo si tratta di una manovra tutto sommato positiva sotto questo aspetto, che contribuisce a fare chiarezza in un ambito in cui ce n’è bisogno”.

Turismo montano: i fondi per gli impianti di risalita

Più controverso è il tema dei fondi stanziati a sostegno degli impianti di risalita, considerato che gli ecosistemi montani sono tra i più delicati e che più risentono negativamente del surriscaldamento globale.

Spiega Davolio: “Il comparto sta innegabilmente soffrendo per i cambiamenti climatici. Sono molti i casi nei quali già si deve fare i conti con stazioni abbandonate, impianti inutilizzati, che richiedono investimenti importanti per essere smaltiti e che vengono lasciati a deturpare il territorio. Per questo, la scelta di insistere sull’innevamento artificiale ci lascia perplessi: oserei definirlo un accanimento terapeutico, sapendo che la situazione climatica non subirà un cambio di rotta nel prossimo futuro. Auspicheremmo piuttosto un maggiore sostegno a modi diversi di vivere la montagna, che già stanno riscuotendo un crescente successo: dalle ciaspole allo sci di fondo, dal trekking al cicloturismo. Riteniamo che lo sci debba concentrarsi dove vi sono prospettive per un suo futuro, lasciando spazio, altrove, a modi più sostenibili di fruire la montagna”.

Turismo sostenibile: a che punto siamo in Italia?

“La manovra si inserisce all’interno di un quadro che – afferma Davolio – si può definire a macchia di leopardo, con un crescente focus sull’aspetto ambientale della sostenibilità, e più strada da fare per quanto riguarda la sostenibilità sociale, economica, culturale”.

La sostenibilità a tutto tondo è un obiettivo di certo più difficile da perseguire, così come da misurare e rendicontare, ma è imprescindibile: “Di fronte a un turismo destinato a crescere nei prossimi anni, con nuovi flussi importanti provenienti da paesi le cui economie sono in crescita, diventa fondamentale agire su due fronti: in primis la destagionalizzazione delle località turistiche, tramite eventi e iniziative di richiamo, al di fuori dei periodi di maggior afflusso turistico.

In secondo luogo, diventa sempre più fondamentale fare in modo che il turismo, che nelle destinazioni più affollate ha inevitabili ricadute negative sulla popolazione locale, abbia anche risvolti positivi non solo per chi lavora nel settore. Un esempio è l’uso delle risorse economiche provenienti dalla tassa di soggiorno per la riqualificazione delle strade, per la realizzazione di aree verdi, di isole pedonali, l’eliminazione di barriere pedonali, il miglioramento del trasporto locale e di tutto ciò che può rendere più vivibile una città sia per i turisti, sia per chi la vive stabilmente”.


Immagine di copertina: Matteo Angeloni

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