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Il Governo sta studiando un sistema nazionale di aste per
assegnare gli incentivi – sotto forma di contratti per differenza decennali e
un’entità che potrà raggiungere al massimo i 5 euro per Kg di H2 prodotto.
L’obiettivo, come si legge nella documentazione relativa alla consultazione pubblica sullo schema di decreto appena avviata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è quello di implementare la produzione di idrogeno rinnovabile. L’incentivo tariffario delineato dallo schema di decreto è previsto dall’articolo 11, comma 2, del Dlgs 199/2021, e dovrà agevolare la produzione di “combustibili gassosi da fonti rinnovabili, ivi inclusa la produzione di idrogeno originato dalle biomasse”, considerando “i costi di investimento e di esercizio degli impianti per il periodo 2024-2027”.
Il provvedimento, così come previsto dal PNIEC, rappresenta la principale misura per stimolare gli investimenti nei settori industriali “hard to abate” e nei trasporti. Lo scopo è quello di introdurre l’impiego di idrogeno rinnovabile, vettore energetico fondamentale per la decarbonizzazione.
Il testo prevede agevolazioni sia per i produttori di idrogeno rinnovabile mediante processo elettrolitico, che di bioidrogeno, ottenuto da fonti quali bioliquidi, biomasse solide, biogas e biometano.
“Il governo– spiega il Ministro Gilberto Pichetto – punta molto sul vettore idrogeno e questa attesa consultazione ci fa compiere un altro passo avanti per completare il quadro di misure regolatorie e incentivanti già attivate in ambito PNRR”.
Nel Documento si legge che dovranno essere assegnati “nel periodo 2024-2027 attraverso la definizione di procedure competitive ad asta, svolte nell’ambito di specifici contingenti”. Il valore complessivo di capacità produttiva annua di idrogeno rinnovabile al 2027, considerando una crescita lineare a partire dal 2024, è stimato in 250.000 tonnellate all’anno. A queste dovranno aggiungersi altre 50.000 tonnellate all’anno di ‘bio-idrogeno’, ovvero di H2 prodotto a partire da materie prime di origine biologica.
L’incentivo sarà erogato tramite contratto per differenza a due vie e avrà una durata di dieci anni. Il valore massimo che potrà raggiungere sarà di 5 euro a Kg di idrogeno per la produzione ottenuta con impianti di elettrolisi da meno di 10 MW di capacità, di 4 euro a Kg di idrogeno per impianti da 10 o più MW di capacità, di 3 euro a Kg per il bio-idrogeno.
Il testo fornisce anche una descrizione di “idrogeno rinnovabile”, prevendendo due condizioni:
- l’idrogeno deve essere prodotto mediante processo elettrolitico a partire da fonti di energia rinnovabile in conformità con le metodologie stabilite per i carburanti rinnovabili liquidi e gassosi di origine non biologica per il trasporto di cui al Regolamento delegato (UE) 2023/1184 della Commissione del 10 febbraio 2023;
- l’idrogeno deve soddisfare il requisito di riduzione delle emissioni di gas serra, nel ciclo di vita del 73,4% rispetto a un combustibile fossile di riferimento di 94 gCO2e/MJ ovvero l’idrogeno che comporta meno di 3 tCO2eq/tH2.
Immagine: Scott Webb
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