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Crisi idrica, servono tutele: misure contro le sfide ambientali, ma anche garanzie di un servizio che eviti sprechi e fornisca acqua sicura. Il caso Gori S.p.A.
La crisi idrica è un prisma dalle molte facce. Inquinamento delle falde o dei corsi d’acqua, siccità prolungata, ma anche contaminazioni e dispersioni dovute a carenze strutturali e infrastrutturali: secondo dati presentati alla Conferenza ONU sull’acqua di New York (22-24 marzo 2023), circa il 10% della popolazione mondiale vive in Paesi con stress idrico o difficoltà significative nell’accesso alla regina delle Risorse.
Con declinazioni diverse a seconda delle latitudini, la chiave di volta risiede nella tutela: tutele ambientali, forzate dalla sempre più pressante urgenza climatica, ma anche garanzia di un servizio che permetta all’acqua di viaggiare, mantenersi sicura e soddisfare capillarmente la domanda degli utenti.
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Clicca quiLo sviluppo idrico mondiale
Il Rapporto sullo sviluppo idrico mondiale, curato e lanciato dall’Onu alla vigilia della Conferenza dell’Acqua delle Nazioni Unite 2023, riporta i numeri che descrivono l’attuale carenza, cattiva qualità o indisponibilità di acqua a livello globale. Ne risulta che:
- Quasi la metà della popolazione mondiale, pari a 3,6 miliardi di persone, non dispone di servizi igienico-sanitari sicuri;
- A livello globale, il 44% delle acque reflue domestiche non viene trattato in modo sicuro;
- Si prevede che la domanda globale di acqua, in prelievi idrici, aumenterà del 55% entro il 2050;
- Si prevede che la popolazione urbana globale che affronta la scarsità d'acqua raddoppierà potenzialmente da 930 milioni nel 2016 a tra 1,7 e 2,4 miliardi di persone nel 2050.
L’Italia non è esente dal problema, con il 28% del territorio nazionale a rischio desertificazione da un lato, e le dispersioni di acqua potabile dall’altra: secondo dati ISTAT, nel Belpaese le perdite si aggirano intorno ai 3,4 su un totale di 8,2 miliardi di metri cubi di acqua immessa nel sistema.
Acqua sicura come obiettivo, i goal dell’Agenda 2030
Passando necessariamente per un uso sostenibile delle risorse, la strategia di sopravvivenza dettata dalle Nazioni Unite mette l’accesso all’acqua - e la sua sicurezza - fra i suoi obiettivi prioritari.
Il Goal 6 dell’Agenda 2030 dell’ONU si propone, infatti, di “Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie”.
Tra i vari traguardi, c’è l’aumento entro il 2030 dell’efficienza nell’utilizzo dell’acqua in ogni settore, per “garantire approvvigionamenti e forniture sostenibili di acqua potabile, per affrontare la carenza idrica e ridurre in modo sostanzioso il numero di persone che ne subisce le conseguenze”.
Un intento che, per sua stessa natura, sottintende una gestione delle risorse idriche integrata a tutti i livelli. Di qui, la necessità di risanare gli ecosistemi legati all’acqua - comprese le montagne, le foreste, le paludi, i fiumi, le falde acquifere e i laghi - in linea e in comunione con altri fondamentali Goal dell’Agenda: dall’innovazione del sistema e delle infrastrutture, alla protezione della vita acquatica, fino alla creazione di benessere per le comunità sugli specifici territori.
L’impegno di Gori S.p.A.
In un quadro complesso come quello italiano, Gori S.p.A. opera sul territorio campano, garantendo quotidianamente il servizio idrico a circa un milione e mezzo di cittadini, residenti in 74 comuni tra le province di Napoli e Salerno.
Dalla progettazione alla realizzazione di reti e impianti, alla manutenzione di quelli esistenti, l’azienda si occupa di gestire la risorsa idrica durante il percorso che va dalle fonti alla restituzione in ambiente. Fa da collante la vision strategica dell’azienda, che trova la sua organizzazione nella Politica di Sostenibilità Integrata, nata sulla base degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
Risanamento del bacino idrografico del fiume Sarno, riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione, trasformazione degli impianti di depurazione in fabbriche verdi in ottica di economia circolare, politiche di risparmio energetico: tassello dopo tassello, le macro-azioni realizzate da Gori S.p. A. sono diventate i cardini di un percorso, contenuto e descritto nel suo Bilancio di Sostenibilità 2022.
“Da sempre siamo impegnati su più fronti, tra i quali la tutela dell’acqua e dell’ambiente, l’innovazione tecnologica, il recupero della balneabilità e la valorizzazione delle nostre persone. Nell’ambito di questa funzione intrinsecamente sostenibile svolta a partire dal 2002, occorreva condividere con il territorio l’importanza di una vera cultura della sostenibilità” ha dichiarato a Nonsoloambiente Mara De Donato, Responsabile Comunicazione e Corporate Social Responsibility di Gori S.p.A. “Una sostenibilità d’impresa che oltrepassa il paradigma tradizionale e si differenzia dalle altre perché il suo significato è strettamente racchiuso nel nostro operato”.
Immagine di copertina: Daniel Sinoca, Unsplash
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