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Secondo l’IEA, servono nuovi investimenti per aggiornare la rete energetica globale entro il 2040 e garantire il raggiungimento degli obiettivi climatici.
L’IEA ha pubblicato il rapporto “Reti elettriche e transizioni energetiche sicure”, uno degli studi più approfonditi sulla condizione delle reti energetiche globali.
I risultati di questa analisi sono un importante monito per le istituzioni: stando a quanto emerso, circa 80 milioni di km di reti energetiche, ovvero il 100% di quelle esistenti in tutto il mondo, dovranno essere aggiornate entro il 2040 per raggiungere gli obiettivi definiti dall’Accordo di Parigi e garantire la sicurezza energetica.
I pericoli di un mancato aggiornamento delle reti energetiche
Le reti energetiche servono per trasportare l’energia prodotta dalle centrali fino agli utenti finali. Tra questi, ci sono case, ma anche scuole, ospedali, imprese, uffici.
Pur avendo un’importanza primaria, le reti energetiche hanno ricevuto pochissimi investimenti per il loro potenziamento negli ultimi anni. Ora, secondo il rapporto IEA, un cambio di rotta è assolutamente necessario.
Nella sua analisi, l’IEA ha realizzato una panoramica delle reti energetiche globali, dichiarando che la totalità della rete, ovvero 80 milioni di km, dovrà essere aggiornata con urgenza entro il 2040.
Il problema principale è che le reti energetiche attuali non si stanno evolvendo di pari passo con le nuove tecnologie energetiche, come l’eolico e il solare. Il risultato è che la domanda di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili sta aumentando, ma le infrastrutture non sono in grado di erogarla perché mancano i collegamenti tra sedi di produzione e punti di arrivo.
I tempi di attesa per un collegamento alle reti energetiche sono lunghissimi e i produttori di energie rinnovabili non riescono, per questo motivo, a soddisfare pienamente le domanda da parte dei consumatori.
“I progressi nell’ambito dell’energia pulita a cui abbiamo assistito in molti Paesi non hanno precedenti e sono motivo di ottimismo, ma potrebbero essere messi a repentaglio da una mancata collaborazione tra i governi e le imprese per garantire che le reti elettriche mondiali siano pronte per la nuova economia energetica globale”, ha dichiarato in un comunicato il direttore esecutivo dell’IEA Fatih Birol.
Ecco perché sono necessari, secondo l’IEA, nuovi investimenti, una pianificazione a lungo termine e una regolamentazione solida.
Gli interventi necessari
Per raggiungere gli obiettivi climatici e incentivare la transizione energetica è dunque indispensabile aggiornare la rete energetica mondiale, aggiungendo o sostituendo 80 milioni di chilometri di linee elettriche entro il 2040.
Per poterci riuscire, gli investimenti annuali nelle reti, che sono rimasti pressoché gli stessi negli ultimi anni, dovranno raddoppiare fino a superare i 600 miliardi di dollari all’anno entro il 2030. In caso di fallimento, le emissioni di CO2 nell’atmosfera tra il 2030 e il 2050 potrebbero essere quasi 60 miliardi di tonnellate in più, per via di una transizione energetica lenta.
Questo provocherebbe, secondo gli esperti, ad un aumento della temperatura globale superiore a quanto previsto dall’Accordo di Parigi, con una probabilità del 40% di superare i 2°C.
Il piano di interventi proposto da IEA prevede, anzitutto, un rafforzamento delle interconnessioni di rete all’interno dei Paesi, per semplificare i processi di integrazione delle forme di energia alternative ai combustibili fossili. Altrettanto importante è l’utilizzo della tecnologia, per migliorare le prestazioni delle reti e renderle sempre più digitalizzate e flessibili.
Infine, sarà necessario un grande lavoro di coordinamento e collaborazione tra i Paesi per garantire l’approvvigionamento energetico e un’integrazione costante di energia pulita nelle aziende e nelle case.
Il rapporto completo è disponibile QUI
Immagine di copertina: Pok Rie
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