Green hushing: cos’è e che rischi comporta per le aziende
Sostenibilità

Green hushing: cos’è e che rischi comporta per le aziende

Si parla spesso di greenwashing. Ma che cos’è, invece, il green hushing?

Si parla spesso di greenwashing, ovvero una strategia di comunicazione o di marketing che presenta come ecosostenibile un’attività cercando di occultarne l'impatto ambientale negativo, meno di green hushing.

Con green hushing si intende il silenzio delle aziende rispetto alle iniziative sostenibili attivate. Viene principalmente adottato dalle imprese più piccole, che non sono in grado di sviluppare e sostenere politiche sostenibili di grandi proporzioni. Attivano quindi un “meccanismo di difesa” che possa proteggerli dalle possibili critiche dei clienti.

Quali sono i rischi

Il brand con questo tipo di atteggiamento rende difficile per il consumatore farsi un’idea chiara del suo atteggiamento verso la sostenibilità. Dal canto suo, l’azienda perde la possibilità di aumentare la reputazione e attirare clienti attenti all'impatto ambientale.

Non solo, un ulteriore rischio è quello di avere conseguenze negative sull’educazione e la sensibilizzazione in materia di buone pratiche. Quando le grandi aziende adottano politiche responsabili, diventano un modello da seguire per le altre imprese del settore, contribuendo così a creare uno standard migliore per la sostenibilità. Inoltre, i consumatori migliorano la comprensione di cosa significa essere un'azienda veramente sostenibile.

La poca trasparenza, invece, può portare ad una sfiducia nei clienti e di conseguenza al ritardo della transizione ecologica. Questo ha effetti negativi anche sull’ambiente. Se le aziende limitano l’assunzione di politiche sostenibili su larga scala, diminuisce di conseguenza il loro contributo alla salvaguardia del pianeta.

Il ruolo chiave della trasparenza

South Pole, nel 2022, ha pubblicato il rapporto Net Zero and Beyond: A Deep-dive on Climate Leaders and What’s Driving Them. La compagnia si occupa di sviluppare progetti e strategie di riduzione delle emissioni per governi, organizzazioni e aziende e ha analizzato più di 1.200 compagnie private in 12 Paesi e 15 settori. Dai risultati si evince una tendenza positiva, riguardante i costi sostenuti per raggiungere le emissioni nette zero. È anche vero che un’azienda su quattro non parla dei propri obiettivi climatici e di sostenibilità.

Questo può influire sulle scelte di acquisto e investimento futuro dei consumatori. Secondo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell'ONU, le aziende chiare in merito alle loro iniziative sostenibili giocano un ruolo importante nell'influenzare il mercato. La trasparenza, inoltre, non solo apre la strada all'ispirazione, ma anche a nuove idee su come essere sostenibili e adottare buone pratiche.

A partire dal 2024, l’Europa introdurrà la pubblicazione obbligatoria dei dati sull’impatto ambientale delle aziende tramite il bilancio di sostenibilità CSRD. Il Parlamento e il Consiglio hanno inoltre raggiunto un accordo provvisorio su nuove regole per vietare le pubblicità ingannevoli e fornire ai consumatori migliori informazioni sui prodotti.

L’obiettivo è sempre quello di guidare le aziende verso il raggiungimento degli obiettivi e allo stesso tempo proteggere i consumatori, oramai bombardati da continue informazioni. Pratiche come il green hushing e il greenwashing sono ad oggi un freno alla trasparenza necessaria perché ciò avvenga.



Immagine di copertina: Robert Stump

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