Si è svolto a Roma il 4 ottobre 2023 la V edizione del Forum Acqua, dal titolo “La transizione ecologica dell’acqua”, organizzato da Legambiente.

Il Forum Acqua, tenutosi il 4 ottobre, è stato organizzato da Legambiente in collaborazione con Utilitalia, il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e della Regione Lazio, presso il Co.De a Roma, e ha visto la partecipazione di esperti del settore, rappresentanti politici e istituzionali. Si è parlato di siccità e alluvioni, ma anche della tutela degli ecosistemi agli usi antropici e di come la gestione dell’acqua passi attraverso una strategia integrata che garantisca il raggiungimento degli obiettivi globali.

Forum Acqua, cosa è emerso

In Italia, dal 2010 al 31 agosto 2023, su 1.855 eventi meteorologici estremi, ben il 67% ha visto per protagonista la risorsa idrica con 667 allagamenti, 163 esondazioni fluviali, 133 danni alle infrastrutture da piogge intense, 120 danni da grandinate, 85 frane da piogge intense, 83 danni da siccità prolungata.

Questi alcuni dei dati esposti durante il convegno da Legambiente, che rendono chiaro come la Penisola si trovi a dover gestire sempre più di frequente gli effetti della crisi climatica. Che si tratti di danni causati dall’eccesso o dalla mancanza d’acqua. A questo si aggiunge la fragilità di un territorio in gran parte a rischio frane, la mala depurazione- costata ad oggi all’Italia oltre 142 milioni di euro in sanzioni- o l’inquinamento chimico di fiumi e falde.

Come ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente “Quanto sta accadendo in Italia, ma anche nel resto del mondo, in termini di crisi climatica ci deve far riflettere. Occorre cambiare approccio di gestione dell’acqua passando da una gestione lineare a una circolare e ad un approccio sempre più integrato che, oltre alla maggiore efficienza delle infrastrutture idriche e della gestione degli usi idropotabili, intervenga sui diversi utilizzi della risorsa e sulla razionalizzazione dell’intero ciclo di vita dell’acqua, anche nella sua impronta ‘invisibile’. È questa la vera sfida su cui il nostro Paese deve lavorare, per questo oggi abbiamo lanciato questo appello ai quattro commissari che si trovano a fare i conti con il tema acqua nelle sue diverse declinazioni”.

L’associazione ha infatti rivolto una proposta ai Commissari straordinari intervenuti al Forum Acqua. Una vera e propria Strategia integrata dell’acqua, che deve avere al centro conoscenza, qualità e integrazione.

Una strategia integrata per l'acqua: cosa serve fare

Secondo Legambiente, una strategia integrata dell’acqua deve puntare su conoscenza, qualità e integrazione, tre concetti chiave e fondamentali per definire politiche lungimiranti e che per l’Associazione del Cigno verde si traducono in tre grandi macro-interventi:

1. La definizione di una cabina di regia e una governance unica e integrata dell’acqua, che possa legare le differenti esperienze maturate nel corso degli anni, in modo da poter superare gli stalli burocratici e tecnici che impediscono a interventi e a progettazioni virtuose di procedere;
2. La conoscenza continua e l’aggiornamento dei dati ad oggi disponibili sulla risorsa, che evidenzino la disponibilità e gli usi dell’acqua attraverso bilanci idrici affidabili e condivisi. L'obiettivo è di  introdurre politiche efficaci di prevenzione e di gestione anche delle emergenze, migliorando sul campo le metodologie di misura tramite la digitalizzazione e le innovazioni tecnologiche, da implementare e promuovere in ottica di riutilizzo e circolarità;
3. La progettazione integrata e di qualità, che permetta di pianificare gli usi della risorsa e del territorio per prevenire l’inquinamento e assicurare una qualità della risorsa in uscita dagli impianti adeguata a un corretto riutilizzo in agricoltura e nell’industria.  

Immagine di copertina: Aleksandr Slobodianyk