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UN Globact Compact e Accenture si uniscono in nuovo studio che esamina il rapporto tra i dirigenti delle aziende private e gli obiettivi dell’Agenda 2030.
Global Compact ha comunicato l’arrivo di una nuova piattaforma globale: Forward Faster. L’obiettivo è quello di supportare i manager nell’individuazione di indicatori chiave di performance da utilizzare nei processi di reporting, per migliorare la trasparenza e la credibilità dell’azienda.
Uno studio congiunto del Global Compact delle Nazioni Unite e di Accenture, infatti, ha individuato il bisogno per i dirigenti di normative chiare e coerenti tra le richieste più rilevanti avanzate delle aziende in tema di rendicontazione ESG.
La ricerca sottolinea come i manager si aspettino indicazioni chiare sulle priorità su cui indirizzare i loro sforzi. Non solo, ma anche sui metodi e i criteri di misurazione dell’impatto per poter riportare in maniera adeguata i propri progressi, ma anche definire una strategia consapevole a partire dai dati rivenuti.
La richiesta di normative coerenti sulla rendicontazione e sulla comunicazione rappresenta, infatti, la priorità per il 76% del campione, sia al livello nazionale che globale. Questo per poter attuare e garantire gli stessi standard di valutazione per tutte le imprese.
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Secondo il report, inoltre, a discapito della fiducia relativa al proprio contributo nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, le iniziative svolte dai colleghi vengono ritenute meno efficaci.
Questo tipo di sfiducia trova campo nella realtà dei dati: l’85% dei 169 obiettivi di sviluppo sostenibile, infatti, non sono stati raggiunti. Manca invece la consapevolezza delle proprie azioni. L’81% dei manager ritiene di star lavorando al meglio per il raggiungimento degli ESG, il 62% che il proprio comparto stia facendo abbastanza mentre solo il 48% che il settore privato nell’insieme stia facendo abbastanza.
Lo studio riporta anche i dati sull’impatto degli obiettivi di sviluppo sostenibile, che evidenziano come il maggiore contributo del settore privato sia avvenuto nella creazione di opportunità di lavoro e con il supporto alla crescita economica. Questo ha dato vita a conseguenza negative per l’ambiente e di conseguenza per la società in termini di povertà, fame, assistenza sanitaria e pace globale.
Non aiuta il calo drastico dell’attenzione verso gli obiettivi ESG da parte dei manager, che ne ritengono quasi impossibile il raggiungimento entro il 2030, rendendo così l’attenzione verso questi aspetti ancora più marginale.
Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
L’obiettivo 12 dell’Agenda 2030 definisce il consumo e la produzione sostenibili come la promozione dell’efficienza delle risorse e dell’energia, di infrastrutture sostenibili, ma anche la garanzia dell’accesso ai servizi di base, a lavori dignitosi e rispettosi dell’ambiente e a una migliore qualità di vita per tutti.
Attuarlo contribuirebbe alla realizzazione dei piani di
sviluppo complessivi, alla riduzione dei futuri costi economici, ambientali
e sociali, al miglioramento della competitività economica e alla riduzione
della povertà.
Se, come emerge dal report, il 49% dei dirigenti ritiene
impossibile il raggiungimento degli obiettivi entro il 2030, viene meno
l’approccio sistematico e cooperativo tra soggetti attivi nelle filiere,
dal produttore fino al consumatore.
Immagine di copertina: Estée Janssens, Unsplash
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