#SustainableTalks: BIP
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#SustainableTalks: BIP

Per i #SustainableTalks di oggi abbiamo intervistato Roberto Serra, Partner del settore Energy & Utilities di BIP.

 

Come la vostra azienda ha integrato nella sua strategia un percorso di sostenibilità e che tipo di pratiche ha intrapreso per creare un ecosistema virtuoso?

BIP è una multinazionale della consulenza nata venti anni fa, come spin-off di una big 4, e rappresenta una storia di successo nel settore del consulting, partendo al momento della fondazione con circa quaranta persone ed arrivando oggi a impiegare cinquemila risorse in tutto il mondo. Abbiamo progressivamente ampliato sia i settori presso cui operiamo, sia il portafoglio di servizi, costituendo delle linee di servizio trasversali, una delle quali è rappresentata dal nostro Centro di Eccellenza sulla Sostenibilità.

Per noi la sostenibilità ha quindi una duplice valenza: interna, perché come tutte le corporate che si rispettino ci stiamo ponendo il problema di come gestire il nostro business in maniera sempre più responsabile, ed esterna, in quanto aiutiamo altre aziende a intraprendere percorsi virtuosi e sostenibili.

Per quanto riguarda l’aspetto interno abbiamo redatto su base volontaria già nel 2020 un primo bilancio di sostenibilità che ci ha aiutati a sistematizzare una serie di pratiche e misurare delle iniziative sul tema e al tempo stesso anche a darci dei target. Inoltre, è stato definito un programma di iniziative di sostenibilità interne, che è andato a toccare gli aspetti di maggiore interesse materiale per noi, con un focus sui dipendenti, i clienti e l’ambiente.

Per esempio, ambiamo a diventare la prima società di consulenza NetZero, azzerando le nostre emissioni di CO2 con azioni dirette, come l’acquisto di energia rinnovabile, o attività di compensazione, come l’accesso ai mercati volontari delle quote di CO2.

Per quanto riguarda le risorse interne, abbiamo lanciato diverse iniziative sulle tematiche di genere, politiche retributive e contrattuali ed agevolazioni verso i dipendenti allineate alle best practice di settore (supporto alla genitorialità, sostegno psicologico, promozione del wellbeing solo per citarne alcune). Abbiamo inoltre aperto, e continueremo a farlo, diverse sedi in città dove tipicamente non ci sono società di consulenza, per dare la possibilità a talenti inespressi che non hanno la possibilità o l’intenzione di trasferirsi di poter lavorare in una società di consulenza leader di settore.


Quali sono state le criticità maggiori?

Per quanto riguarda l’approccio verso i clienti, io non parlerei di criticità: nei confronti del cliente c’è sempre la sfida di dover misurarsi con livelli di maturità e sensibilità differenti. Ci sono clienti che anche in materia di sostenibilità sono molto avanti, e con i quali collaboriamo dandoci target sfidanti, mentre altri che vedono la sostenibilità come un obbligo normativo a cui si deve sottostare ed un mero costo, per i quali è necessario intraprendere un percorso di cambiamento anche culturale per dimostrare quanto la sostenibilità possa essere un valore aggiunto anche dal punto di vista del business.

Da questo punto di vista il fatto che il PNRR e i numerosi altri programmi di finanziamento nazionali e comunitari, soprattutto in questo momento, siano molto orientati verso la sostenibilità, la transizione energetica, l’economia circolare, la digitalizzazione aiuta a rendere positivo il business case di molte iniziative virtuose. Il nostro ruolo è quello di supportare le aziende nell’identificare quale possano essere le opportunità di finanziamento più idonee e aiutarli a perseguirle, nonché a gestire le iniziative di sostenibilità finanziate per tutto il ciclo di vita del progetto.

Dal punto di vista interno, abbiamo la fortuna di contare su risorse molto giovani e sensibili ai temi della sostenibilità: paradossalmente, se di criticità si può parlare, c’è quella di selezionare e prioritizzare in base all’impatto che hanno le numerosissime iniziative proposte grazie alla partecipazione proattiva della popolazione aziendale.


Come, il tema della sostenibilità, è stato integrato nella vostra comunicazione interna ed esterna?

Dal punto di vista della comunicazione, stiamo organizzando una serie di eventi di sensibilizzazione sia interni, su tematiche che assumono sempre maggiore rilevanza (Diversity and Inclusion su tutte), sia esterni. Da diversi anni siamo organizzatori dell’evento Il Verde e il Blu Festival, che combina digitale e sostenibilità, chiamando a raccolta una serie di stakeholder, privati o istituzionali, con l’obiettivo stimolare una discussione sul tema della duplice valenza del rapporto tra sostenibilità e digitalizzazione (digitale come abilitatore della sostenibilità, e sostenibilità del digitale dal punto di vista energetico, ambientale, sociale).

Siamo inoltre soci della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, che è la prima fondazione riconosciuta di ricerca in Italia che analizza le correlazioni tra trasformazione digitale e sostenibilità con l’obiettivo di supportare istituzioni e imprese nella costruzione di un futuro migliore. Vi partecipano aziende del settore industriale privato, pubblico e dei servizi e numerose università a livello italiano, con l’obiettivo di fare ricerca, formazione, comunicazione ed advocacy su questi temi.

 

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Roberto Serra è Partner del settore Energy & Utilities di BIP. Ha 18 anni di esperienza nel settore della consulenza, prevalentemente impegnati a supporto di società leader a livello nazionale e internazionale operanti nel settore energetico. Nel corso della sua carriera si è occupato di strategia, analisi di mercato e regolatoria, valutazione di business model innovativi, ridisegno di modelli operativi, strutture organizzative e processi aziendali, nonché di grandi programmi di trasformazione digitale, con un focus sui temi della sostenibilità e della transizione energetica a 360° (rinnovabili, efficienza energetica, smart grid, idrogeno, stoccaggi energetici, mobilità sostenibile)



Immagine di copertina: charlesdeluvio, Unsplash

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