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L’innovazione del tessile per Kyocera trova spazio in una sofisticata stampante inkjet che riduce il consumo di acqua e ottimizza la filiera.
La sostenibilità di un capo è immediatamente legata, nel sentire
comune, alla composizione, alla provenienza dei tessuti e alla riciclabilità.
Forse, difficilmente verrebbe in mente di valutare la qualità della stampa di una t-shirt per decretare la
sostenibilità di quel capo. Eppure, l’incidenza della stampa tessile sul volume
di inquinamento è significativa, al punto che si necessita di soluzioni
alternative.
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Clicca quiGli obiettivi di Forearth
In alcuni casi, la risposta
arriva direttamente dalle aziende. Come avvenuto per la giapponese Kyocera, specializzata in tecnologie
smart che si distinguono per eco-compatibilità.
Oggi il gruppo lancia sul mercato Forearth, stampante inkjet per tessuti
progettata per alleggerire l’impatto ambientale. La filosofia aziendale consta
di tre capisaldi: la riduzione del consumo
di acqua, la versatilità in relazione ai tessuti utilizzati e un product
design green. La stampante, che si
profila come altamente innovativa, è stata presentata lo scorso giugno a Milano
nell’ambito dell’ITMA, la fiera
internazionale dedicata all’innovazione
nel settore tessile. Nel corso della manifestazione, Kyocera ha esposto gli elementi che rendono la nuova stampante
pioniera nel campo.
Maggiore attenzione per l’ambiente e la salute
Un prodotto che potrebbe rappresentare uno spartiacque nel modo di intendere la stampa tessile. È opportuno ricordare, infatti, come il tema dei trattamenti e delle colorazioni tessili investa un duplice piano. Da una parte, la sostenibilità ambientale, spesso ignorata in favore di ritmi di produzione serratissimi e sostanze capaci di agevolare i processi. Dall’altra, la certezza che, così facendo, si metta a rischio anche la salute dei consumatori.
Oltre all’impatto sul consumo di acqua e il carbon footprint, infatti, c’è il danno affatto marginale arrecato a chi indossa il capo stampato e tinto. Forearth è un prodotto progettato per una visione water-free, che non è esattamente ciò che caratterizza i processi di stampa e tintura tessile. La sofisticata tecnologia alla base della stampante Kyocera prevede, tra le altre cose, l’utilizzo di un inchiostro a base di pigmenti. La struttura chimica di quest’ultimo e le particelle di colore di grandi dimensioni, infatti, garantiscono delle prestazioni più green. Innanzitutto perché si tratta di pigmenti che non si dissolvono nell’acqua, e in secondo luogo perché riescono ad aderire meglio alla fibra. Questi requisiti di partenza si combinano poi con il design della stampante, pensata per sopperire a più fasi produttive.
Una sfida per la produzione industriale
Un unico accessorio, dunque, renderebbe più compatta la filiera, riducendo al minimo le dispersioni di tempo e sostanze. Non solo: significherebbe anche impostare un ciclo produttivo nuovo, pensato per garantire una riduzione e un’ottimizzazione dei passaggi ideale.
La forma compatta e la versatilità delle sue funzioni, infatti, si tradurrebbero anche nella ridefinizione del processo. Una filiera che, normalmente, vede la parcellizzazione di molti passaggi (con le relative implicazioni a scapito dell’ambiente). Certo, si sa che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Però bisogna riconoscere il merito a un prodotto del genere di porre le basi per un approccio innovativo articolato su più livelli. Stampa water-free, infatti, non significa solo risparmio di acqua (già di per sé encomiabile). Ma rappresenta, insieme, una nuova impostazione della manodopera, una dislocazione diversa e più rispettosa degli impianti. E oggi la sfida industriale di Forearth è quella di soddisfare in tempi più rapidi volumi modesti di produzione, lasciando anche maggiore libertà creativa.
Immagine: Siora Photography, Unsplash
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