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Foto di Andreas Klassen su Unsplash
La combinazione tra investimenti green e Industria 4.0 aumenta la produttività delle imprese. Lo mette in luce il Centro Studi Tagliacarne.
Quando le aziende investono contemporaneamente nella digitalizzazione e nella sostenibilità ambientale la loro produttività aumenta del 14%. Se a queste due voci si aggiungono anche le attività di formazione del capitale umano, l’incremento sale al 17%. La combinazione tra gli investimenti nell’Industria 4.0 e le risorse destinate ai progetti green risulta dunque essere sempre più legata a doppio filo. Ben tre imprese su quattro, secondo un sondaggio realizzato del Centro Studi Tagliacarne su un campione di 1.400 aziende del manifatturiero e dei servizi dai 5 a i 499 addetti, dichiarano infatti che le tecnologie abilitanti sono fondamentali per migliorare la sostenibilità ambientale della propria attività imprenditoriale. Quando le imprese manifatturiere investono solo nelle tecnologie digitali, l’aumento della produttività è invece “solo” del 12%, e scende all’8% per gli interventi legati alla transizione green.
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Clicca qui«Questi due processi si configurano sempre più in maniera integrata, è ormai evidente. Se fino ad alcuni anni fa le imprese concentravano gli investimenti solo in uno dei due ambiti, oggi sia va via via affermando una logica di miscela dell’utilizzo delle risorse finanziarie per entrambe le attività», commenta Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne. La necessità di mettere in atto un duplice passaggio al digitale e al green sta spingendo sempre più aziende «ad attivare percorsi di upskilling delle risorse umane e di crescita manageriale, in quanto vero fattore abilitante per consentire di massimizzare gli incrementi di produttività attesi dagli investimenti nelle transizioni gemelle».
Secondo l’indagine, più di un terzo delle imprese italiane è poi pronto a mettere a budget nuovi investimenti riservati alla digitalizzazione e alla sostenibilità ambientale, in molti casi potendo contare sulle risorse garantite dal Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Unione europea. Il 34% delle aziende ha pianificato di investire nei processi di digitalizzazione tra il 2023 e il 2025, mentre il 37% punterà a realizzare progetti legati alla sostenibilità. I fondi del Pnrr saranno determinanti per il 31% delle imprese che investiranno in digitale e per il 28% invece per quelle realtà che hanno deciso di mettere in atto progetti legati all’ambiente.
Come e perché le aziende investono nella sostenibilità e nella digitalizzazione
Ma quali sono le motivazioni che spingono le aziende a investire nel digitale e nella sostenibilità ambientale? Il 59% delle imprese che mette a budget risorse per la digitalizzazione lo fa per la possibilità di migliorare l’efficienza interna, il 22% per aumentare la qualità delle produzioni e l’8% per sfruttare la leva degli incentivi. Tra le aziende che investono nel green è invece preponderante (il 40% circa) l’obiettivo di riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività. Tanto che la metà di queste imprese si avvale al suo interno di un professionista che si occupa proprio di controllo e monitoraggio per il raggiungimento dei target ambientali prefissati.
Il sondaggio del Centro Studi Tagliacarne ci fa sapere inoltre che, per quanto riguarda le tecnologie 4.0 più adottate, la robotica è utilizzata dal 24% delle realtà imprenditoriali coinvolte nella ricerca, la raccolta e l’analisi di big data dal 15%, mentre l’interesse per l’intelligenza artificiale è in costante crescita, tanto che il 5% del campione dichiara la sua intenzione di investire nel machine learning nel prossimo triennio, contro l’1% rilevato negli scorsi anni. La maggioranza delle aziende crede nel digitale, ma è anche consapevole dei rischi che il 4.0 può comportare: il 29% teme gli attacchi informatici e il 21% ha paura di non utilizzare al meglio le tecnologie per la carenza di infrastrutture tecnologiche.
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