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Il 27 giugno 2023 la Commissione ENVI del Parlamento europeo ha votato l’ultima versione della Nature Restoration Law: il disegno di legge è stato però respinto con 44 voti contrari e soli 44 voti a favore.
La strategia dell’Unione europea per la biodiversità, facente parte del Green Deal, per il 2030 ha come scopo a lungo termine quello di proteggere la natura e invertire il degrado degli ecosistemi. Gli obiettivi vincolanti hanno il compito di ripristinare gli ecosistemi degradati e particolare attenzione è stata posta su quelli con la miglior capacità di assorbire e depositare il carbonio e di prevenire e ridurre l'impatto dei disastri naturali.
In Europa oltre l'80% degli habitat versa in cattive condizioni. Il ripristino di zone umide, fiumi, foreste, praterie, ecosistemi marini e delle specie che li abitano può contribuire a:
- aumentare la biodiversità;
- fare in modo che la natura svolga il suo compito, come pulire l'acqua e l'aria, impollinare le colture e proteggerci dalle inondazioni;
- limitare il riscaldamento globale a 1,5°C;
- rafforzare l'autonomia strategica dell'Europa, prevenendo i disastri naturali e riducendo i rischi per la sicurezza alimentare.
La Nature Restoration Law, con le modifiche attuali, accanto all’obiettivo generale di ripristino per il recupero a lungo termine pone obiettivi di ripristino vincolanti per habitat e specie specifici. Queste misure dovrebbero riguardare almeno il 20% delle aree terrestri e marine dell'Europa entro il 2030 e, in ultima analisi, tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050. Tra i target specifici troviamo:
- gli obiettivi della legislazione esistente (per le zone umide, le foreste, le praterie, i fiumi e i laghi, la brughiera e la macchia, gli habitat rocciosi e le dune);
- gli insetti impollinatori;
- gli ecosistemi forestali;
- gli ecosistemi urbani;
- gli ecosistemi agricoli;
- gli ecosistemi;
- la rete fluviale.
Il testo verrà presentato nuovamente in plenaria il 12 luglio.
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